Trasferirsi in una nazione diversa da quella dove si è cresciuti comporta l'allontanamento da una serie di cose reperibili con molta maggiore difficoltà nel nuovo luogo di residenza, o non reperibili affatto, e di cui inevitabilmente si sentirà la mancanza. Essere in Svezia non rappresenta certo un'eccezione, nonostante Stoccolma (ad esempio) sia strapiena di ristoranti o negozi dedicati a prodotti tipici delle varie culture, e che spesso nei normali supermercati e grandi magazzini si trovi un po' di tutto.
Purtroppo non è sufficiente.
Com'è prevedibile, non è raro imbattersi in italiani che non sanno rassegnarsi alla perdita della cucina di casa, ma lo stesso accade (citando solo alcuni tra i numerosi casi personalmente riscontrati) a messicani privi delle "vere" tortillas, honduregni all'impossibile ricerca di particolari tipi di fagioli, thailandesi che non trovano le verdure che servono, indiani tristemente rassegnati alle spezie che non sono le stesse, francesi che vivono sognando quel particolare formaggio, ecc. ecc...
Parentesi: il carattere gastronomico di tutti questi esempi è voluto; non credano gli italiani di avere l'esclusiva del rimpianto dei cibi natii. È di certo vero che in Italia si mangia benissimo e, a detta di un po' tutti i palati, si mangia di tutto, in maniera ricca e gustosa, ma è pure vero che anche altrove ci sono buone cose, e soprattutto la cucina è spesso casa, e la mancanza del cibo è mancanza di casa. Per cui si conceda anche agli altri di disperarsi un po' ;)
Poi anche tra gli italiani c'è chi queste mancanze le sente di più e chi meno. Si va da chi da anni ogni mattina inizia la giornata rimpiangendo la qualità dell'espresso del bar, e su questo tono prosegue fino a quando va a dormire, a chi fa colazione con pomodori e formaggio infischiandosene allegramente.
Ma anche lasciando perdere il cibo, escludendolo volutamente dalla competizione dei rimpianti per manifesta superiorità, c'è tutta una serie di cose, all'apparenza minori e non così importanti, alla ricerca delle quali impazzisci, passando da un negozio all'altro, e ti trattieni a stento quando il commesso ti guarda attonito come se gli stessi domandando di comperare dei manoscritti alieni.
Vado qui a indicare tre clamorosi esempi, ai quali seguirà una proposta...
1) Calzini da uomo lunghi. Quelli corti tendono a scendere facilmente, e io odio quando accavalli le gambe e sbuca fuori dall'orlo dei pantaloni un pezzetto di gamba, spesso pelosa. Odio ancora di più quando la gamba è la mia. Odio quando il venticello rinfrescato dai 15 gradi sottozero di un tipico tiepido meriggio invernale penetra il pantalone da sotto e sale vorticando intorno al polpaccio nudo.
Ebbene qui è normale. Che si parli di calze di puro cotone, di calzettoni di spugna, di calze invernali di lana, sono tutte corte. Non proprio corte fino alla caviglia, tipo turista tedesco coi sandali a Cesenatico, ma comunque corte. Mi accontenterei di arrivare a metà polpaccio o poco più, ma non le trovo. Ho girato mille negozi. Nada. Due anni fa in un negozio di articoli sportivi, a dire il vero, ne avevo trovate e comperate 12 paia. Tornato nello stesso negozio ora mi dicono che non hanno idea di che cosa stia parlando, e se insisto vedo il commesso che con la coda dell'occhio cerca l'agente di sicurezza.
L'unico vantaggio che questa carenza comporta è per i miei parenti, che per le varie ricorrenze finalmente sanno cosa regalarmi con la certezza di farmi scaturire una lacrima di commozione sulle guance riarse dal freddo.
2) Detergente per pavimenti. Certo, anche qui i pavimenti li puliscono, ma a quanto pare si trova esclusivamente ipoclorito di sodio in soluzione, in pratica varechina pura, al massimo con qualche arometto silvestre o agrumato. Ora non è che si voglia fare gli schizzinosi e che si pretenda di avere la serie infinita di prodotti di vari tipo presenti in altri paesi, ma almeno qualcosa di diverso dalla candeggina+pino. Qualsiasi cosa impedisca a Giusi di sognare il Napisan di notte.
3) Alcol per usi alimentari. Qui la legge in maniera di alcolici è ferrea. Parecchie cose si possono trovare al System Bolaget, ma l'alcool alimentare no.
Ergo: o lo si imbarca clandestinamente in aereo (non si può, semplicemente perché è materiale esplosivo), o lo si ciula in laboratorio, o si decide di rimanere nella legalità e si rinuncia al limoncello fatto in casa.
Ora la proposta: mi è venuto in mente che potrei organizzare un piccolo sondaggino, dedicato a tutti gli italiani che vivono all'estero, Svezia o no...
Che cosa ti manca che da quando ti sei trasferito all'estero non trovi più? Di che cosa sei alla vana e disperata ricerca?
O ancora, durante una tua passata visita all'estero, che cosa ti sei stupito di non trovare sugli scaffali del locale ipermercato?
Ecco, scrivi qui un commento e vediamo che cosa salta fuori...
Tra l'altro si potrebbe riesumare il concetto di blog di servizio del piffero a me tanto caro. Scrivendo magari: "Ah, non trovo le scrocchiazzeppole rigate di Nonna Pina", qualcuno potrebbe rispondere: "Avevo il tuo stesso problema, ma poi le ho viste al Bar Sport di Sickla Udde".
Et voilà, ecco salvata l'atmosfera familiare e riportato un po' di patrio calore nel cuore dell'italico emigrante.
13 commenti:
Per i pavimenti, al massimo sogno di Lisoformio (giusto per fare un altro nome commerciale)!
La scorta di Napisan me l'ha portata Cinzia da Milano! :-)))
P.S. E come la mettiamo con l'alcol denaturato, quello rosa, per intenderci? Lo so, quello si trova. Ma non in tutti i supermercati e sempre in vetrinette sottochiave...
Ma sei sicuro che non si siano i calzini lunghi ? Hai provato da Dressman?
Per quello che riguarda i pavimenti si trova un pochino di tutto. L'ICA ha in genere roba "leggera", tipo il "gul sopa", che peró funziona bene sul parquet. Altrimenti vai da ÖoB (c'é ne é uno a Fridehemsplan), e li trovi roba molto piú potente.
L'alcool... sicuro non si possa portare in aereo? Perché la vodka si, e pure arriviamo sul 50%. Ma probabilmente hai ragione.
Cosa manca? Beh sicuramente verdure di buona qualitá, cibo un pochino meno di plastica. Ma questo é un problema di molti paesi sviluppati. Quello che trovo complicato é spesso trovare le cose semplici, che so una stringa per le scarpe, una penna, una matita, dei bottoni... insomma quelle cose da piccolo negozietto/merceria che ormai va sparendo anche in Italia. Per il resto io faccio colazione e pane e formaggio e fondamentalmente non bevo caffé, pardon!
Infine volevo solo puntualizzare che ho sentito spesso svedesi che vivono in Italia lamentarsi della mancanza di liquirizia salata, biscotti "ballerina" etc...
Vero, bottoni et similia sono quasi introvabili... bisogna andare in centro, almeno qui a Stoccolma, e vagare un po'.
Per la colazione, anche noi andiamo decisamente d'accordo con pane, formaggio e cetriolo :-)
Le scrocchiazeppole rigate di Nonna Pina, sto ancora ridendo :-)))))))) Credo che a me mancherebbero il taleggio e la mostarda - quella lombarda di frutta - che d'altra parte non si trovano neanche in tutta Italia :-(
L
Come no! Dressman è stato uno dei primi, e ne ho provati vari...nada. Massimo, dico massimo metà polpaccio (ma nemmeno), che a sentire loro sono lunghe. Non so se sono io che non riesco a spiegarmi. Boh. Da stadium (dove due anni fa avevo trovato la partita di calze lunghe come quelle nella foto di cui dicevo nel post) quest'anno di fronte alla commessa che mi ha detto scocciata una cosa tipo: "Poi se lei cerca delle calze tutte particolari non può pretendere di trovarle" mi sono arrabbiato e ho tirato su la gamba dei jeans in negozio e le ho mostrato dove arrivavano le mie. Lei è inorridita e mi ha detto "Mi dispiace, mai viste calze così". O_O
Ultimamante ho smesso di cercare.
A Natale in Italia sono entrato nel primo "intimissimi" che ho trovato e ho fatto scorta... tutte colorate, a strisce, vedessi che belle :)
Per il detergente per pavimenti devo ammettere di non essere un esperto. Ho riportato una lamentela che sento spesso dire da quelli più esperti di me. Prima di postare sta cosa (che era lì in bozza da ottobre) mi è capitato di passare in un paio di grossi ICA e prisXtra e ho dato un occhiata. Ai miei occhi, vari nomi ma alla fine sempre ipoclorito di sodio. Ma poi, come dicevo, non sono un esperto, quindi magari mi sbaglio. Comunque ci manca ÖoB, lì non abbiamo guardato.
Sono d'accordissimo sulle privazioni che gli stranieri devono affrontare una volta in Italia. La varietà di cose, soprattutto di cibo, che c'è qui nel nostro paese natio ce la sognamo...
Ad esempio l'Italia è famosa tra molti non-italiani, europei e non, per la mancanza dei biscotti da te' "Marie".... strano, no?
ok... rettifico: DISINFETTANTE, non detergente. mea maxima culpa. aggiornerò il post appena possibile...
per i pavimenti, noi compriamo l'Aiax. lo vendono dappertutto.
Mi manca molto la vanillina pura, non mi va di dover comprare lo zucchero vanigliato, soprattutto se non voglio lo zuccheero. Fortunatamente esiste il barattolo che ho in lab, oppure una polvere di baccello di vaniglia che stan vendendo negli ultimi anni.
Una cosa che mi manca molto sono tutti i tagli di carne di tacchino (c'é solo filetto di petto) e il coniglio.
Poi noi all'Ultima Thule abbiamo il problema di vivere in una cittá piccola che ha poca roba ma questo é un altro discorso.
I bottoni li ho trovati nei negozi di stoffe senza problemi.
Ah dimenticavo: dissento sui biscotti marie: da biccola ne compravamo sempre pacchi da mezzo chilo (dentro c'erano anche quelli quadrati, di cui non ricordo il nome) e quelli ovali, detti oswego.
peró forse, a pensarci bene, si tratta di 15-20 anni fa...
bon, scusa lo spam, ma adesso stavo cercando qualcosa per pulire la penna sul pavimento dopo che il piciulo ci ha disegnato, e ho realizzato che l'alcol per disinfettare i pavimenti esiste: si chiama DAX ytdesinfektion, lo vendono in farmacia, bottiglia da litro.
Ecco, in farmacia non avevamo cercato. Noi l'avevamo trovato solo in alcuni supermercati, ma è sempre sottochiave, quindi occorre chiedere...
Vanillina pura!!! Verissimo! O ti compri i baccelli a due euro l'uno, o lo zucchero vanigliato. Brava!
Sui biscotti Marie e la loro diffusione nel mondo con i vari nomi/marchi c'è addirittura una pagina Wikipedia!
Lì l'Italia non c'e'...
Ricordo anche io biscotti di quel tipo, della colussi e della saiwa, credo li facciano ancora. Ma loro li vogliono tondi e pure con la scritta "Marie" sopra.
Tutte le volte che si va in Italia col lab mi devo sorbire ste lamentele... :)
Ah, Giusi ricordi quella cosa che in Danimarca non c'e' la Red Bull?
E poi la storia del Panten (lo shampo) che è proibito proprio in Svezia, mi pare... Ohibò, io non sento la mancanza di nessuna delle due cose...
questo post è, geniale!
ti servono calzini di filo di scozia blue?
e di lana?
ti faccio un prezzo in amicizia.
lolll
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