mercoledì 1 luglio 2009

Occhio alla zecca


Né l'orso affamato a caccia per i boschi, né l'alce imbranato che staziona di notte in mezzo alla strada possono competere in termini di pericolosità per l'uomo con la più temibile delle creature che vivono in Svezia: la zecca.
Torniamo ad assumere, dopo tanto tempo, il ruolo di "blog di servizio in ritardo", che tanto ci era caro.
"In ritardo" perché la stagione delle zecche è già iniziata. "Di servizio" perché non è ancora terminata e si fa in tempo a vaccinarsi.

Zecche e Svezia. Un binomio sempre più forte, consolidato nel tempo.
Qui il mutamento climatico non si fa sentire, come accade in Italia, con estati sempre più torride (per quanto l'afa, fino a pochi anni fa sconosciuta, faccia di anno in anno sempre più spesso la sua comparsa e negli ultimi anni mezzi pubblici e negozi inizino a dotarsi di condizionatori, cosa impensabile fino a qualche anno fa). Qui il problema grosso sono gli inverni miti e piovosi (quello passato è stato tutto sommato un'eccezione) e il proliferare tardo primaverile degli insetti.
Tra loro le pericolosissime zecche, portatrici di varie malattie, come la borreliosi o malattia di Lyme (casi riscontrati negli ultimi 20 anni anche in zone alpine italiane), molto pericolosa ma se diagnosticata in tempo curabile abbastanza facilmente con terapia antibiotica, e la TBE, o encefalite trasmessa da zecche (comparsa per la prima volta in Italia nel 1994, in provincia di Belluno, e fortunatamente ancora relegata solo ad alcune aree delle Alpi del nord est), raramente mortale, molto più spesso gravemente degenerativa a livello neurologico e con prognosi variabile a seconda dell'età e del tipo di vita condotta. La TBE non è curabile.
Esiste però la vaccinazione. Viene effettuata in tre dosi, le prime due nell'arco di 1-3 mesi (garantiscono una protezione dell'85%), la terza entro il primo anno, cui seguono richiami triennali.
Qui in Svezia la zecca infetta è presente soprattutto nelle zone costiere del sud e negli arcipelaghi, zone molto popolose o comunque meta di transumanze turistiche estive.


Zone maggiormente a rischio per la TBE


Per quanto l'area di diffusione non sia estremamente estesa, l'ammontare delle persone esposte e la proporzione di zecche infette fa sì che la Svezia al 2008 sia stato il paese con il più alto tasso di encefalite trasmessa da zecche in tutta l'Europa occidentale, con un aumento esponenziale rispetto agli anni passati, aumento che tuttora continua.
La Svezia si sta impegnando enormemente per affrontare il problema. La campagna iniziata qualche settimana fa è imponente:
pubblicità televisive, cartelli per strada, interventi nelle scuole, addirittura il bus per vaccinarsi che gira per Stoccolma.

Fästingbussen

Quest'anno più che mai abbiamo sperimentato la cosa in prima persona. Innanzitutto ci siamo vaccinati, anche se all'ultimo momento. Sono diversi i centri in città in cui è possibile farlo, come Sveavaccin e Centrumkliniken.
Durante la gita in barca a vela, Marta, Nicoletta e Antonio hanno trovato zecche che camminavano sui loro vestiti, in cerca di un punto in cui mordere. Qualche giorno dopo io ne ho incautamente e involontariamente staccata una che mi aveva morso attaccandosi all'interno dell'articolazione del ginocchio e se ne stava lì beata.

Per cui ce la sentiamo di darvi brevi consigli:
- se prevedete un soggiorno prolungato, una lunga camminata in un parco, giornate in giardino o qualsiasi attività da svolgersi in zone umide e erbose costiere o dell'arcipelago, considerate la possibilità della vaccinazione e rivolgetevi al vostro medico o a uno dei centri che la praticano per ricevere consigli e informazioni;
- usate un buon repellente per gli insetti, preferibilmente quelli in cui è indicata l'azione contro le zecche;
- esaminate attentamente i vestiti, gli zaini. Quando possibile, controllate minuziosamente tutta l'epidermide (e dico TUTTA, chi vuole capire capisca...), in particolare dove la pelle è più morbida (i.e. interno ginocchio, gomiti, ascelle, ecc.);
- se trovate una zecca attaccata, rimuovetela cautamente, se possibile usando l'apposito attrezzino, evitando di lasciare la testa dell'insetto all'interno della pelle;
- se la testa dovesse rimanere all'interno, può essere rimossa con l'ago come si fa per le schegge di legno. A questo punto, però, confido che vi siate già consultati con qualcuno ;)















Qualche esempio dei citati attrezzi rimuovi-zecche...



Beh, non vorremmo a questo punto avere scatenato allarmi e panico generalizzato... bastano poche e semplici precauzioni, essere coscienti della cosa, e il resto vien da sé.

Per cui se vi capita, se vivete qui o se siete in vacanza e avete qualche giorno per godervi una Svezia decisamente poco conosciuta alla maggior parte dei turisti italiani, visitate senza indugio il meraviglioso arcipelago di Stoccolma, magari pernottando in qualche isoletta boscosa e facendovi un bel giro in kayak per le acque placide e i paesaggi da fiaba della zona...

E in bocca alla zecca ! (ops, questo forse non dovevo dirlo... ;) )



10 commenti:

TopGun ha detto...

Non sapevo che il problema delle zecche fosse così rilevante.

grazie per le dritte.

SuomItaly ha detto...

Qualcosa mi dice che questo genere di consigli non sia presente nei depliant turistici dei paesi scandinavi ;)

gattosolitario ha detto...

Le zecche sono un problema gigantesco...

Anonimo ha detto...

Mi sa che non vengo più a trovarvi :-(( (non dite "oh yeah!", vi ho sentito ;-)))
L

Anonimo ha detto...

eh, ma io ci sono già venuta in Svezia... me lo potevate dire l'anno scorso!
;))

Zia

Davide ha detto...

Zia, noi l'anno scorso non lo sapevamo! Infatti siamo stati un po' incoscienti...
Il problema si sta facendo sempre più serio di anno in anno. Per ora basta seguire le precauzioni esposte...per ora.

In questo momento l'arcipelago sarà sicuramente stracolmo di turisti, che si rilassano al sole. Io consiglio di fare come loro...

Anonimo ha detto...

penso che il governo svedese ti avrà contattato per elargirti un premio per il bel servizio sulle zecche! Auguri.

Anonimo ha detto...

....chiedo parte dei diritti d'autore su questo post...
ah ah ah

//Raffa

Davide ha detto...

:) Vero! Raffaele è stato preziosa fonte di informazione, nonchè stimolo per spingerci alla vaccinazione.

Morgaine le Fée ha detto...

Io la borrelia l'ho presa in Teutolandia e senza neppure accorgermene, laggiú é pandemica.
Non sapevo neppure che razza di malattia fosse, l'ho scoperto per caso dopo 6 mesi dalla puntura mentre descrivevo al medico dei misteriosi doloretti articolari.

PS. la zecca era cosí piccola che non l'ho neppure vista.