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venerdì 9 agosto 2013

Ombre animate.




Una metà dell'intelligenza dell'individuo é data da curiosità e attenzione verso ciò che ci circonda, l'altra metà dallo studio e dal duro lavoro. Ed é per questo che credo di essere mediamente intelligente.

Essere curiosi e attenti porta anche due principali vantaggi: 1) Si ha sempre qualcosa da raccontare in società. 2) Ci si annoia di meno.

Qualche giorno fa durante il volo Malaga-Helsinki i piccoli monitor dell'aeroplano hanno cominciato a trasmettere brevi video animati per intrattenere i passaggeri. Posso dire con relativa certezza che nessuno vi prestava attenzione, essendo i pochi passeggeri svegli tutti chini su (nell'ordine): smart-phones, tablet, riviste, libri. Anche io avevo il mio bel daffare, ma pur palleggiandomi tra disegno, lettura, sollevamento palpebra calante, ascolto musica, ascolto Giusi, ogni tanto un occhiatina al monitor ci scappava. Niente di che. Più che altro i soliti cartoni animati della nuova generazione (post simpsons), forzatamente strani e furbescamente scorretti. 
Ma improvvisamente alcune sagome nere in movimento hanno attratto la mia attenzione. E poco a poco tutte le attività che conducevo sono state costrette a lasciare spazio all'osservazione di uno strano, particolare e fantastico filmato di animazione. Mi sono girato verso Giusi per avvisarla della cosa e ho visto che anche lei ne era già stata assorbita. Praticamente gli unici due su tutto il volo. Fortunatamente siamo riusciti a cogliere qualche parola nei minuscoli titoli di coda che ci ha permesso una volta arrivati a casa di ritrovare il tutto.


Abbiamo scoperto il mondo di Zumbakamera, uno studio spagnolo di produzione di film e videoclip di animazione dall'attività molto interessante. Molto del loro lavoro prende come spunto visivo il teatro delle ombre e su questo innesta un'animazione grafica particolare, surreale e con un forte carattere simbolista, immediatamente decodificabile dallo spettatore. Le storie affrontano tematiche anche forti, sviluppandosi come favole di complessità via via crescente, che scorrono ipnoticamente su un nastro senza fine.
E, simbolismi o meno, i filmati sono godibili e curiosi.
Il film da noi visto è il quarto della serie Bendito Machine, vincitrice di numerosi premi internazionali.
Tutti i film della serie sono gratuitamente visibili sul loro sito.
Bendito Machine IV lo potete anche direttamente guardare qui sotto.

giovedì 23 maggio 2013

L'occhio del secolo



Potevamo farci mancare l'occasione di fornire un'informazione tanto utile quanto intempestiva?
Era un po' che non rispolveravamo il già citato concetto di "blog di servizio del piffero", a noi così caro, e la cosa stava francamente iniziando a mancarmi.

Nell'ormai celeberrimo museo di fotografia della città di Stoccolma (un'attrattiva che come previsto ha avuto un forte e positivo impatto sulla scena culturale cittadina) è presente sin dall'8 marzo un'eccezionale mostra fotografica, che raccoglie le opere del grande Henri Cartier-Bresson.



Praticamente tutti quelli che conosco l'hanno già visitata, in molti più di una volta. E hanno fatto bene perché a) E' bellissima, raccoglie moltissime immagini del fotografo francese, e praticamente tutti gli scatti più noti e importanti b) Sta per finire. Quando Giusi e io potevamo riuscire a trovare il tempo di visitarla se non all'ultimo minuto?

Di Cartier-Bresson si è detto di tutto, e quasi tutto quello che si è detto ne tesse le lodi. Chi sono io per fare diversamente? Qualcuno potrà obiettare che alcuni dei suoi scatti non siano poi così tecnicamente complessi o originali. Può anche essere, ora che il nostro occhio e il nostro cervello hanno imparato ad apprezzarli. Quando Cartier-Bresson (insieme ad altri pionieri della fotografia moderna) ha iniziato, non era di certo così. E riuscire a produrre un'opera d'arte che sia al tempo stesso semplice e pulita non è facile. Senza obiettivi, senza esposimetri, senza bilanciamento automatico di tonalità, e con pochi scatti a disposizione. 
Ma questo era l'ultimo dei suoi problemi, essendo a suo parere la foto una, quella che nasce nell'occhio e nel cervello, e una volta persa, per quanto ci si possa avvicinare con molteplici e successivi tentativi, lo è irrimediabilmente.



Questo concetto deriva da un altro aspetto del fotografo che conoscevo meno, e che sono stato lieto di scoprire in questa occasione. Mentre mi erano ben note le espressioni artistiche da lui prodotte, ho capito che ne avevo sottovalutato le caratteristiche di documentarista, e di fotografo di reportages, ruolo che ha svolto non con lo sguardo impetuoso e frenetico del giornalista, ma con quello attento di osservatore di istanti, unici e irripetibili.  Da questo punto di vista è stato veramente l'occhio del secolo.  

La fotografia è l'unico strumento in grado di immortalare il presente, l'attimo che non esiste più e che nessuna forza al mondo potrà far rivivere. Il fotografo gioca continuamente una partita con il tempo, e in palio c'è la realtà, cioè, a suo stesso dire, "un diluvio caotico di elementi, [...], e il riconoscimento simultaneo in una frazione di secondo dell’importanza dell’evento, così come l’organizzazione precisa delle forme, dà a quell’evento l'espressione adeguata…”








Ci sarebbe tanto altro da dire, ma opinioni molto più qualificate e interessanti delle mie sono ottenibili con un paio di semplici clic sui risultati di google. Questo, oltre a essere un po' frustrante, fa sì che il mio compito termini qui.

La mostra dal canto suo terminerà il 26 di questo mese (da qui l'intempestività del mio suggerimento), per cui ancora un paio di giorni a disposizione ci sono. Andateci. Il Fotografiska Museet è aperto ogni giorno dalle 9 alle 21. E il giovedì e il sabato chiude alle 23. Come già detto in passato, la location è fantastica, e si può abbinare la visita a un caffè o un aperitivo nel fantastico bar del museo, ammirando il tramonto dalle enormi vetrate che sovrastano una delle baie cittadine .




(le fotografie qui riportate sono state prese dal web, e qualora fosse desiderato potranno essere immediatamente rimosse)


mercoledì 9 marzo 2011

women are heroes

è il titolo di un progetto artistico - a mio avviso molto intenso e ben fatto - del francese jr ed è il film scelto dalla tv svedese (svt1) per la seconda serata di ieri.



il ritratto di tante donne fragili e forti insieme in un viaggio intorno al mondo, con tetti di lamiera, baracche fatiscenti, treni senza porte e viadotti che scavalcano intere favelas trasformati in grintose, oltre che inedite, gallerie d'arte.

da vedere!

Dal sito del giovane artista: "JR ha la più grande galleria d'arte del mondo. Espone liberamente nelle strade di tutto il mondo, richiamando l'attenzione di chi di solito non frequenta i musei. La sua opera unisce arte e azione e parla di impegno, libertà, identità e limite".

mercoledì 2 marzo 2011

johan thörnqvist

lampa

vengo a conoscenza dell'opera di questo artista attraverso il post, quindi non sarò certo la sola a parlarne. e per fortuna!

io me ne sono innamorata... si chiama johan thörnqvist, ha 26 anni e viene da helsinborg. uno che ha studiato a hyper island, accademia sui generis e fucina di talenti creativi di cui ho già sentito parlare. qui si trovano i programmi e alcuni video di presentazione. suggerisco hyper island in a nutshell. da vedere, per chi è interessato, anche la presentazione di riccardo tagliabue (italianissimo, lui). ah, vorrei iscrivermi a questa scuola. dite che sono ancora in tempo???

johan thörnqvist, dicevo... dopo qualche anno come web creator in un'agenzia di pubblicità, ha deciso di mettersi in proprio e di studiare disegno da autodidatta. si è comprato una tavoletta grafica ed ecco gli irresistibili risultati: foto (royalty-free) su cui, o meglio in cui johan costruisce un mondo stravagante e delizioso, fitto fitto di particolari minuti e fantastici che richiamo le atmosfere di alcuni fumetti (lui cita alcune animazioni: il celebre e bellissimo appuntamento a belleville, samorost e machinarium; io ci vedo qualcosa di più leggero, tenero e meno apocalittico, ma altrettanto espressivo e poetico). a opera ultimata, le foto possono contare anche cinquanta diversi strati di colore. basta confrontare questa immagine originale con il quadro finito per intuire quanto lavoro ci sia dietro.

per chi conosce lo svedese e volesse saperne di più, ecco l'intervista all'artista su benshi, rivista di cinema, letteratura e musica.

e qui il sito di johan thörnqvist con le sue opere (guardate anche la parte riservata alle pubblicità)!

huset

höstrobot


(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

mercoledì 13 ottobre 2010

15 Minuti


L’avevamo detto sin dall’inizio... Il Fotografiska ci aveva fatto da subito una bella impressione e ci attendevamo ulteriori sorprese.

L’attesa non è stata vana e la sorpresa è proprio carina:

il museo si è trovato uno sponsor in una delle macchine fotografiche più diffuse al mondo, la Panasonic Lumix, e ha organizzato una mega-mostra.

Chi espone? Ma tutti!

Be', quasi tutti… L’evento si chiama Lumix 1200 (credo sia collegato a una nuova macchina in uscita) e i primi 1200 possessori di una macchina fotografica Lumix che si iscrivono all’evento sull’apposito sito internet possono inviare 10 proprie foto digitali, prenotare un quarto d’ora nel calendario elettronico presente sul sito nei giorni e negli orari desiderati, ed il gioco è fatto...

Nel giorno e all’ora prescelta le foto verranno esposte nel prestigioso museo su 10 monitor 42 pollici ad alta definizione, in una sala di 150 metri quadrati. Non sono proprio i 15 minuti di celebrità predetti da Warhol, ma per chiunque sia appassionato di fotografia è comunque una bella cosa…

Già da diversi giorni è possibile partecipare, ma il termine per iscriversi non è ancora scaduto, e sono rimasti vari orari liberi. Per cui, se possedete una Lumix, affrettatevi.

L’intera mostra avrà luogo dal 1 al 28 novembre, ed è già possible andare sul sito, vedere le foto di tutti (utställare, in alto, per la lista degli autori) e, una volta trovata una foto che si reputa carina, cliccare per votare (rösta, in svedese, con il simbolino del pollice alzato di fianco). Una preferenza al massimo, per tutte le foto che si vuole.

Lei ovviamente non vuole che lo si dica, ma Giusi è appassionata di fotografia, e a mio parere è pure brava. Quindi io se fossi in voi andrei sulla sua pagina e cliccherei sulle foto che più vi piacciono. A me piacciono tutte ;) Anche l’amico Mauro partecipa, ed esporrà subito prima di Giusi, ecco la sua pagina.

Una funzione molto carina offerta dal sito è quella che dà la possibilità agli autori di creare un invito personalizzato con il proprio nome, data e ora della mostra, logo del Fotografiska e una delle proprie foto come sfondo. Qui quello di Giusi... (cliccate per ingrandire)

Alla fine ci sarà un premio dato dalla giuria, e un premio dato considerando le preferenze dei visitatori del sito. Per tutti la soddisfazione di avere partecipato all’evento.

Ricapitolando, per chi è in zona, l’appuntamento è domenica 14/11 alle 15.30.

E votate, gente, votate... :)))


domenica 7 settembre 2008

Pon and Zi

© Jeff Thomas // Azuzephre

Mi è capitato di scoprire tramite facebook un illustratore che fa disegni piuttosto carini.
Il suo nick è Azuzephre (Jeff Thomas), e si sta facendo conoscere per una serie di illustrazioni che hanno come protagonisti due esserini, Pon e Zi e i loro sentimenti.

Tramite il suo sito deviantart ho letto qualcosa di più su di lui. Proprio oggi c'è un post che racconta molto della sua vita.
Devo dire che gli ultimissimi lavori a mio parere sono a volte troppo melensi (forse questo è dovuto a necessità commerciali). Trovo molto più originale quando le tenerezze, le frasi carine sono sovrapposte a testi o disegni forti, a volte al confine dello splatter. Li vedo come la versione cruda e postatomica dei fidanzatini di Peynet (che non mi sono mai piaciuti granché).

In ogni caso, bravo.

© Jeff Thomas // Azuzephre