Ci sarebbero un milione di cose da raccontare in questo periodo. Prima di tutte il matrimonio nella casa regnante, la cui spasmodica attesa sta monopolizzando le discussioni di svedesi e non e l'attenzione dei media. Una ridda di chicche da non perdere, dai francobolli, ai cioccolatini ad altre più succose idee di cui parlerò a breve.
Ma c'è anche il mondiale di calcio! Come in tutti gli stati europei, è noto quanto in Svezia siano appassionati di questo sport. Ibrahimovic è eroe nazionale, i bambini per strada indossano le magliette del Barcelona dal giorno successivo al suo passaggio nella squadra spagnola. Tutte le partite della Liga sono trasmesse in TV. Ovviamente, la stessa cosa succedeva per Inter e Serie A fino a poco prima.
Questa volta però, la nazionale svedese non si è qualificata per le fasi finali della competizione. Ma il tifo c'è comunque. Ci saranno megaschermi e le piazze saranno invase dagli immigrati.
E in mezzo a tutto questo gli italiani fanno la loro bella figura. Se non in campo, la squadra del nostro paese di sicuro si sta facendo notare per le strade e le piazze della città.
La seguente pubblicità di biancheria intima Dolce&Gabbana campeggia in molti luoghi pubblici di Stoccolma e della Svezia intera. Per chi non li riconoscesse a prima vista, vi sono ritratti 5 giocatori della nostra nazionale, tutti seminudi, unti e mutandati, con faccia truce e molto italiana.
Presumo/credo/spero che gli stessi cartelloni siano presenti anche in Italia. Anche se qui fanno probablimente un effetto diverso....
la canzone mi piaceva e ho fatto un po' di ricerca sul web. le parole sono di carl michael bellman, poeta e compositore svedese fra i più significativi nel panorama scandinavo del '700, il cui primo traduttore fu nientemeno che hans christian andersen. il pezzo del video si intitola vila vid denna källa, (riposa a questa fonte, ndr), e mi ricorda tanto un canto tradizionale italiano che secoli fa suonavo a quattro mani con il maestro di pianoforte: parlava di un cervo in mezzo a un bosco, che si abbevera... ovviamente non sono più in grado né di suonare né di fare la così poco gratificante parte da contralto, ma pazienza. senz'altro, in comune i due componimenti hanno qualche elemento barocco e idillico. l'originalità di bellman - per il suo tempo, almeno - sta nell'aver cantato la stoccolma di allora, nonché la vita di prostitute e marinai, con tanto di taverne, risse e scene di sesso, senza tralasciare le ambientazioni bucoliche. su musiche popolari destinate a diventare parte integrante del patrimonio culturale svedese, molte delle sue composizioni sono intonate ancora oggi in occasioni formali o comunque di festa o commemorazione.
questo canto, che fa parte della raccolta "le epistole di fredman", narra di un orologiaio realmente esistito - il signor fredman, appunto - che invita la sua sposa, la bella ulla, a unirsi a lui nei brindisi: una colazione a base di vino rosso speziato (ecco che entra in gioco la pimpinella d'inizio canzone, per cui davide sorride sempre) e carne di beccaccia, nei pressi di una sorgente orlata di fiori di ogni specie e ninfe zelanti del proprio dovere. peccato che i brindisi di fredman siano un po' troppi e che a fine canto lo conducano alla morte. äntlig i detta gröna / stod ulla sista gången brud / den sist gången brud (infine, in mezzo a questo verde / ulla fu sposa per l'ultima volta / sposa per l'ultima volta).
immagino sia proprio per evitare questi eccessi e portare l'attenzione sui rischi dell'alcol che la canzone di bellman è stata scelta per la campagna che imperversa in tivù. scelta azzeccata direi, ancor più per come il tema brioso stride con il delirio riproposto in video.
l'iniziativa è dell'iq, consociata della systembolaget ab (la catena di negozi a gestione statale, unici venditori al dettaglio di bevande alcoliche in svezia). lo scopo dell'azienda stessa è promuovere un approccio intelligente al consumo di alcol, aumentato significativamente negli ultimi anni. secondo i dati dell'iq, nel 1996 il consumo annuo di alcol puro per svedese dai 15 anni in su era di 8,4 litri ; nel 2005, era salito a 10,2 litri. l'oms avrebbe statistiche diverse, che vedrebbero gli italiani più bevitori degli svedesi.
in realtà, credo che il vero problema sia come è ripartito questo consumo. se in italia si beve in media un bicchiere di vino a pasto, per esempio, e si registra una minore frequenza di abusi alcolici, qui si tende più che altro al cosidetto "binge drinking", la prassi del bere finalizzata alla sbronza.
chi conosce lo svedese, potrà rispondere alle domande del test suggerito dallo spot (su una scala da 1 a 10, io arrivo alla seconda tacca, con un dito di vinello rosso quasi tutte le sere e un superalcolico una volta al mese...).
bellman, fra l'altro dedito a bacco, non avrebbe potuto augurarsi un uso migliore dei suoi pezzi!
Update:
ecco il video di IQ precedente, di cui si è discusso nei commenti. Anche qui il contrasto tra la melodia e le immagini è molto interessante ed efficace...
kossorna, kom, kom... venite, mucche, è ora di uscire all'aperto.
questo post era nell'aria già un mese e mezzo fa. colpa della languidezza primaverile se compare solo poco prima di midsommar.
prima il tetra pak del latte (foto accanto): "vieni a vedere i nostri allevatori che liberano le mucche al pascolo perché possano giocare e sbizzarrirsi insieme alle compagne!" [gulp! possibile?]
dei commercial dell'azienda danese avevo già parlato. ma questa volta l'arla ha fatto di tutto per convincermi (oddio, non che ci volesse poi molto) a partecipare a quella che ormai pare sia diventata una tradizione irrinunciabile per molti abitanti delle città svedesi, famiglie con bambini in testa: assistere alle mucche che si scapicollano fuori dalle stalle per saltare come grilli e rotolarsi nell'erba fresca.
noi non potevamo mancare all'appuntamento. abbiamo guardato qual era l'azienda agricola più vicina a noi e siamo andati. abbiamo trovato una fattoria in piena regola, campi verdissimi, una folla che non avrei mai immaginato, kanelbullar, latte fresco.
Mi permetto di editare il post di Giusi per dare anche la mia testimonianza dell'avvenimento. Dopo che sono state tutto l'inverno rinchiuse al calduccio, le nostre mucchine muoiono dalla voglia di essere liberate. Appena il tempo si fa bello, moltissime fattorie organizzano una giornata di festa a cui chiunque può partecipare. Sul sito dell'Arla, la grande ditta danese che ha pressoché il monopolio del latte nei paesi scandinavi, è riportata una mappa con le date delle varie feste di liberazione-mucche. Il giorno in questione si va, loro ti offrono la colazione, si accarezzano i vitellini e si attende il momento fatidico. Noi siamo andati qui vicino a Stoccolma, con il pendeltåg, abbiamo seguito la massa ed eravamo in prima fila. La giornata era soleggiata, le mucche muggivano impazienti, avendo capito che qualcosa era nell'aria... tre... due...uno... VIA ! Si aprono i cancelli e la corsa delle mucche verso il prato ha inizio. C'è quella che sgroppa, quella che trotta, quella che scatta veloce, quella che rincorre il fotografo e quando lo raggiunge scappa per farsi rincorrere da lui, quella che ara il terreno con il muso, quella che fa capolino timida, esce un pochino, poi si guarda intorno e rientra dentro spaventata, e così via.
Mucche trotterellanti. Quelle che correvano, non sono riuscito a fotografarle. Andavano troppo veloci.
Ci siamo divertiti molto. Per chi ci legge da Stoccolma, ci rendiamo conto che di queste cose dobbiamo parlare anche PRIMA che succedano, in maniera che chi è interessato possa partecipare. Prima o poi ci riusciremo. Ecco, ora Giusi ci starebbe bene il piccolo video che abbiamo fatto, anche se non si capisce molto. Ah, mi correggi gli errori più grossolani? Ciao, ci vediamo dopo, butta la pasta che stasera ho fame.
questa non è difficile. una delle tante parole svedesi derivanti dal francese, come miljö, fåtölj, affär, ecc. solo che se dici réclame a milano ti guardano come fossi rimasto ai tempi del carosello.
visto che sui canali svedesi la pubblicità dura una vita, forse peggio che in italia, ho pensato che tanto valesse cercare di godersela o almeno studiarsela un po'. ecco una delle pubblicità svedesi doc che preferisco.
non sarà uno spot particolarmente innovativo - ha un che del genere "barilla", con meno miele - ma questa elin, la protagonista del video, è veramente un'allevatrice e ogni volta che la vedo mi verrebbe voglia di andare a visitare la sua bella azienda arla per poter accarezzare qualche amico peloso e a quattro zampe (un po' di pet therapy non guasta mai).
ovviamente il bimbo biondo è davvero il figlio di elin, e credo si capisca bene.
visto che ci siamo, ecco uno degli spot che invece mi fa venire l'orticaria ogni volta che passa in tv: parlino o i nani gialli.
insieme al commercial degli antipatici elfi di eniro che ti si coricano sulla macchina quando sei in dubbio sulla strada da imboccare, questo rientra nella categoria "pubblicità brutte e/o particolarmente trash", che qui riscuote grande successo. ma l'esperto è davide.
per chi desiderasse ardentemente parlare come i nani gialli, ho appena scoperto che esiste pure un parlinolizer che registra la vostra voce. da non perdere!