giovedì 25 agosto 2016

Mother's kiss



Succede che un giorno ti esca dalla tasca una piccola pallina, verde, di plastica. Meno di mezzo centimetro di diametro, piccola piccola. Una pallina che in tasca ci è finita chissà come. Boh! Succede che, in ritardo per il lavoro, l'appoggi sul davanzale, ben lontano dalla portata della bimba, con l'intento di buttarla quando esci.
Succede che qualche ora dopo la pallina per qualche motivo finisca per terra, e la bimba la prenda e inizi a giocarci. La mamma le dice di buttarla. Visto che immagina che probabilmente la bimba non lo farà, finisce rapidamente quello che sta facendo e, nemmeno il tempo di girarsi, la bimba le dice: "Mi sono messa la pallina nel naso".

Panico. Calma. Panico. La pallina è lì, si vede bene. Pinzette, dove sono le pinzette. Eccole. Ferma, Annika, ferma. Ma la bimba respira e la pallina sparisce nella narice. Soffia, Annika, soffia col nasino. Lei ci prova, ma non succede nulla. Ok, ora non si vede più. Cellulare scarico. Chiamare dal fisso. Numero per le emergenze occupato, con coda. Basta. Taxi, pronto soccorso, la pallina è veramente piccola. Calma comunque.

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È dal reparto di Otorinolaringoiatria, a cui siamo stati inviati dal pronto soccorso, che un'infermiera calma, gentile e sorridente, dall'aspetto rassicurante, ci dice che mentre aspettiamo il dottore dovremmo provare il "Mother's kiss", una semplicissima ma utilissima manovra che risolve molti di questi casi. Ora mi immagino già le facce di tanti: "Ma come, non lo sapevate?" No, nessuno ce lo aveva mai detto. E per quanto mi consideri supercampione di quiz televisivi, profondo conoscitore di aneddotica e nozioni sparse, questa non la sapevo. E nemmeno Giusi, che è molto più intelligente di me.
E ora dico: "In effetti è logico! Addirittura banale!" Ma se la cosa non la sai da prima è difficile che il tuo cervello in quel momento si metta a ragionare in maniera logica e a escogitare soluzioni banali.

Supponendo che magari qualcun'altro che è nella nostra condizione di ignoranza ci sia, e convinto che certe cose vadano divulgate, la scrivo qui.

Sì, perché abbiamo fatto sdraiare Annika in grembo a Giusi, la testa rialzata, io ho tappato la narice opposta a quella che conteneva la pallina - ma non serve una seconda persona, semplicemente ero lì e volevo partecipare - Annika su richiesta ha aperto la bocca, Giusi gliel'ha tappata con la sua e ha soffiato con forza. La pallina è schizzata via dal naso ed è rimbalzata a terra.



E mentre ce ne andavamo via, rilassati e sereni, Annika ha commentato: "Povera pallina!"

Dettagli qui: http://www.trentaore.org/blogger/corpi-estranei-nel-naso/






Update: Madicken, un famoso personaggio di Astrid Lindgren è coinvolta in un episodio molto simile (e stranoto in Svezia): riesce a convincere la sorellina a mettersi un pisello nel naso... La storia è raccontata in un un libro. Dalle vicende di Madicken è stata tratta una serie tv di grande successo in Svezia, tuttora visibile su SVT play (solo per i residenti)






lunedì 1 agosto 2016

DUE.

DUE. E' un numero importante. L'unico numero primo pari. Nella smorfia napoletana rappresenta "la bambina".
Ehi, Annika è una bambina...! E oggi è il suo compleanno. Indovinate quanti anni compie? Esatto: DUE.
Rispetto allo scorso compleanno, il tempo che la nostra fagiola ha passato con noi è raddoppiato. Altro prodigio.

TANTI AUGURI!!!!