martedì 31 luglio 2012

Ah, le olimpiadi!

C'eravate anche voi? Davanti alla TV a seguire la cerimonia inaugurale, intendo...
Quale eccitazione! Quale magnifico entusiasmo a pervadere l'aria! Quale spettacolo! Elettrizzati e frementi, incapaci di distogliere lo sguardo dallo schermo, per tutte le milleduecento ore della sua durata. Né uomini, né animali potevano resistere a tale contagioso fascino.
Tutto questo è a mio parere perfettamente testimoniato dalle due seguenti foto, scattate in Mockasinvägen 10, primo piano.


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mercoledì 25 luglio 2012

Magellano colpisce ancora

No, non mi sono fissato con le peripezie del nostro cane, né voglio monopolizzare il blog con le sue avventure.
Spero di non dare l'impressione di una quotidianità "cinocentrica": come disse un saggio, "Chi mi conosce, lo sa!" (credo fosse Alberto Tomba).

Qualche giorno fa, di passaggio all'IKEA, gli abbiamo comprato un pallone morbidone di peluche, sicuri che sarebbe stato di suo gusto. Ma non immaginavamo quanto... Appena arrivati a casa glielo abbiamo dato ed è letteralmente impazzito di gioia. Se lo è preso tra le zampe e ha cominciato a morderlo e rilasciarlo... Morso e rilascio, morso e rilascio, velocemente. E voracemente! Se lo cacciava praticamente in gola... Ma la cosa che ci ha divertito di più, e il motivo di questo post, è successa alla fine. Giusi e io ci siamo seduti a tavola a prenderci un caffé, e lui se ne è andato via. Dopo un po' lo abbiamo trovato in sala che ronfava e ci siamo fatti una grassa risata. Perché? Beh, per scoprirlo bisogna scorrere tutte le foto fino all'ultima.

"Gnam..."

"...gnam.."


"Aaaaa..."


"...mmmm!"


"Basta, io vado..."


"....zzzzzz....."

E così è rimasto per quasi un'ora....

Buonanotte, e sogni d'oro..!

venerdì 20 luglio 2012

Il cane nascondi-crocchette


Tema.
Titolo: Il cane nascondi-crocchette.

Svolgimento.

Il cane si chiama Magellano. Magellano oltre ad avere un nome buffo, fa anche tante cose strane.

Ad esempio, nei primi giorni dal suo arrivo in Svezia, insicuro se la sua ciotola che magicamente vedeva piena davanti a sè sarebbe stata nuovamente riempita il giorno dopo, evitava accuratamente di saziarsi preferendo prendere qualche crocchetta e nasconderla nei posti più impensati, per i tempi duri, non si sa mai. Sotto i tappeti, dietro gli armadi, sotto il divano, dietro i cuscini, dentro il camino. Era una continua sorpresa quando pulendo casa venivano allo scoperto i nascondigli che la sua fantasia aveva escogitato.
Poi gli è passata.
A forza di panze piene, Magellano ha capito che sulle razioni di cibo giornaliere poteva stare ragionevolmente sicuro. Ovviamente ciò non gli ha mai impedito di venire a elemosinare con occhioni languidi almeno un pezzettino piccino picciò del nostro cibo, ma devo dire senza particolari insistenze e sempre educatamente, almeno per gli standard canini.

Recentemente ci siamo trasferiti nel nostro nuovo appartamento (ebbene sì, proprio nostro! Ce lo siamo comperato! :)). Un bel posto, tranquillo e carino, ma qualcosa di totalmente diverso da quello a cui Magellano era abituato e che rappresentava tutto il suo universo conosciuto.

Era logico prevedere, quindi, qualche piccolo ritorno di insicurezza e conseguente ricaduta. E così, a distanza di due anni, le prime volte che Giusi e io siamo usciti dalla nuova casa lasciando ingenuamente un po' di pappa per Magi, al nostro rientro abbiamo trovato crocchette dietro i cuscini, sotto i divani, dietro gli armadi, eccetera eccetera.

A dire il vero la cosa si sta protraendo nel tempo, per cui ora evitiamo di lasciare crocchette in giro, e quando troviamo i divani ripieni, puliamo e rimettiamo tutto a posto.
Magellano deve essersi accorto che il sistema non funziona più, e il suo ingegno ha portato l'atto del nascondere a un livello successivo: la mimetizzazione.

Qui sotto vedete un cuscino rotondo a forma di "grosso bottone" acquistato qualche tempo fa.



Qui invece vedete lo stesso cuscino dopo che Magellano vi ha nascosto tre crocchette.



Le avete viste? Capirei se così non fosse, perché la tecnica mimetica è perfetta...
A scanso di equivoci, le evidenzio qui sotto:


Incredibile vero?
Non vi potete immaginare le nostre risate!!!! Il piccolotto si è così guadagnato un dolcettino premio. 
Quindi si può dire che la strategia è servita, forse non esattamente nel senso che intendeva lui... O forse sì?

mercoledì 18 luglio 2012

Siamo in cucina...

Forse dovremmo cambiare nome al blog, visto che i rari post che publichiamo hanno spesso a che fare con tematiche di tipo gastronomico... Ma lasciamo trattare l'argomento ad altri che lo fanno benissimo, come l'amico Alessandro del favoloso "La renna in cucina"Noi ci limitiamo a lanciare in rete i risultati di qualche esperimento...
Ecco qui i "PANINI DI DITTE". Ditte è il nome di una cara amica/parente che dopo averci deliziato il palato ci ha passato la ricetta (che non sappiamo bene dove abbia preso). Vive ad Århus, in Danimarca, con il compagno Marco (fratello di Giusi) e la piccola Frida.
Giusi è invece la realizzatrice del prototipo stoccolmese che vedete qui, nella foto appena scattata ai panini appena sfornati...


I panini di Ditte

Dentro c'è farina di farro, farina di avena, carote e zucchine a julienne e altro. La preparazione è abbastanza lunga, l'impasto deve lievitare tutta la notte. Se interessa la ricetta precisa non avete che da chiedere. 


Bene, saluto tutti. Come avrete intuito, ora ho un po' daffare...  GNAM!

Buon appetito!

EDIT:

a grande richiesta, ecco la ricetta...


Panini di Ditte (con farina di farro e fiocchi di avena)

  • 1 litro di acqua
  • 50 gr. lievito (se la farina non lo contiene già)
  • 1 uovo intero
  • 1 dl. yoghurt (altrimenti più o meno la stessa quantità di olio evo)
  • Circa 2 cucchiaini di sale e 1 di zucchero (SE NON CONTENUTO NELLA FARINA )
  • Si possono aggiungere carote, zucchine, mele o altro (tagliati tipo alla julienne, danno morbidezza al pane)
  • 250 gr. fiocchi di avena (se hai altri semi, puoi fare un mix fra i fiocchi e i semi)
  • 250 gr. farina di farro spezzato grosso (se la trovi; altrimenti cerca qualche tipo di farina un po’ grossa)
  • 1 kg. farina di farro “fine”


Mescoli il tutto e lasci riposare in frigo o in ambiente freddo per tutta la notte (prima copri con la pellicola).
Il composto risulterà molto umido e appiccicoso. Va bene così.
Il giorno dopo, puoi usare due cucchiai per aiutarti a formare i panini.
Metti in forno per circa 15 minuti a 200 gradi.
Prima di mettere nel forno, puoi aggiungere semi a piacimento sul panino.


Come detto sopra, la nostra versione aveva la farina di avena al posto di quella di farro grossa, che non abbiamo trovato. Sui panini alla fine abbiamo messo semi di girasole. A noi sono venuti 24 bei paninotti. Alcuni li mangeremo freschi, gli altri li congeleremo.

Fateci sapere!