Prendete un Bagel

 

Prendete un Bagel, una ciambella di pane per intenderci. Tagliatela a metà in orizzontale e scaldatela appena nel forno.  Spalmate sulla metà inferiore una quantità discreta di burro morbido, meglio se burro salato. Adagiatevi una porzione sufficiente di salmone affumicato, in maniera che ne esca un pochino dai bordi. Spremete sul salmone diverse gocce di limone fresco. Distribuite sul tutto del pepe nero macinato a granelli grossi. Aggiungete una porzione di foglia di insalata romana, fresca e croccante, sufficiente a coprire il salmone, non di più. Chiudete il panino con la metà superiore del bagel.

Addentate. Masticate lentamente. Assaporate. Godete come se non ci fosse un domani. O, sapendo che il domani ci sarà, inevitabile, e sarà per di più bruttissimo, ora non ve importa un cazzo.

Curriculum

 

(graphics by Samuele Caldognetto)

Non sono un uomo.

Non sono un animale, checché se ne dica.

Sono un’idea.

Sono il vuoto generato dalla scomparsa di un’idea.

Con la mia spirotromba palpo, frenetico, lo spazio attorno a me,

cercando gocce di vita;

Ne estraggo rari atomi salati

e polvere.

Mi agito, vortico,

frullo le ali squamose

anelando approvazioni.

E così, 

innegabilmente,

rompo i coglioni.

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I am not a man.

I am not an animal, despite what they say.

I am an idea.

I am the void left behind when an idea dies.

With my proboscis, I grope — frantic — through the air around me,

scavenging for drops of life;

I draw out rare salty atoms

and dust.

I twitch, I spin,

I beat my scaly wings

craving acknowledgment.

And so,

inevitably,

I’m a bloody pain in the ass.