giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale!




A tutti gli amici del blog: scusateci tanto se in questi giorni siamo stati assenti... e sì che ne avremmo di cose da raccontare! Mi ero ripromesso di farlo con calma dall'Italia, durante queste giornate di vacanza, ma un po' per l'obnubilamento dato dalle abbondanti libagioni, un po' per la connessione lenta (che da dove scrivo ora è di 33,2 Kb/s), abbiamo posticipato gli aggiornamenti a data da destinarsi. Non possiamo però esimerci dal farvi i nostri più sentiti auguri di



BUON NATALE



e dal mandare a tutti quanti un iperbacio gigante...


G&D


venerdì 12 dicembre 2008

luciatåg & konserter

processioni di santa lucia e concerti.

dicembre è un mese a dir poco febbrile, anche in svezia. e sotto i ponti è già passata l'acqua delle prime luci dell'avvento, quella dello julbord di nuovo a fjäderholmarna con gli amici, come l'anno scorso, quella delle feste pazze per ravvivare l'oscurità invernale.

domani sarà il giorno che per tradizione è considerato il più breve dell'anno, il giorno di santa lucia.

visto che è sabato, mi piacerebbe riuscire ad andare a uno dei tanti concerti o luciatåg, la processione - non per forza religiosa - di santa lucia, organizzati in città.

ecco un elenco:

sabato 13 dicembre

adolf fredriks kyrka, adolf fredriks kyrkogata, tunnelbana hötorget, 9:30 e 11: recita natalizia dei bambini.

stockholms konserthus, hötorget 8, tunnelbana Hötorget, 15 e 17: santa lucia con gli allievi della scuola di musica adolf fredrik.

nordiska museet, djurgårdsvägen 6-16, djurgården, 15 e 17: concerto di santa lucia della scuola di musica adolf fredrik e quella di stoccoma. 120-150 SEK.

storkyrkan, trångsund 1, tunnelbana gamla stan, 16 e 18: concerto di santa lucia con cori della scuola di musica adolf fredrik e l'orchestra della lilla akademien. 70-275 kr.

engelbrektskyrkan, karlavägen 13, tunnelbana tekniska högskolan, 18: coro di voci bianche e voci miste. 100 SEK adulti, 50 SEK bambini.

maria magdalena kyrka, bellmansgatan 13, tunnelbana slussen, 16 e 19: concerto di natale tradizionale del grande coro maschile di stoccolma (kfum) e katharina frogner kockum. 100 kr.

gustav III kafé, operan, gustav adolfs torg, tunnelbana kungsträdgården, 12, 13:30 e 15: processione di lucia e concerto della scuola di musica di nacka. 130 SEK adulti, 100 SEK bambini.

stockholms stadshus, tunnelbana t-centralen, 17 e 19: cantano gli allievi della adolf fredrik e della scuola di musica di stoccolma. 120-150 SEK.

musikvalvet baggen, svartmansgatan 27, tunnelbana gamla stan, 13 e 15: processione di santa lucia degli allievi della roslagens kulturskola.

oscarskyrkan, narvavägen 6, tunnelbana karlaplan, 16 e 18: concerto di santa lucia. 80-100 SEK.

skansen, djurgården, concerti e processioni tutto il giorno.

kungsträdgården, stora scenen, tunnelbana kungsträdgården, 17:30: qui è dove termina la processione della lucia di svezia. ingresso libero.

matteus kyrka, vanadisvägen 35, tunnelbana odenplan, 14 e 17: coro della chiesa di san matteo e orchestra sinfonica.

berwaldhallen, dag hammarskjölds väg 3, tunnelbana karlaplan, 15. solo musica tradizionale natalizia con l'orchestra sinfonica della radio svedese.


domenica 14 dicembre

storkyrkan, trångsund 1, tunnelbana gamla stan, 16: concerto di santa lucia con cori della scuola di musica adolf fredrik e l'orchestra della lilla akademien. 70-275 kr.

stockholms stadshus, tunnelbana t-centralen, 17: cantano gli allievi della adolf fredrik e della scuola di musica di stoccolma. 120-150 SEK.

adolf fredriks kyrka, adolf fredriks kyrkogata, tunnelbana hötorget, 17 e 19:30: concerto di santa lucia. 80-120 SEK.

matteus kyrka, vanadisvägen 35, tunnelbana odenplan, 15 e 18: concerto di natale e di santa lucia, coro della chiesa di san matteo e orchestra sinfonica.


e non dimenticate i lussekatter, da gustare bevendo glögg, in città non mancheranno di certo! (qui la ricetta sul bel blog scoperto per caso di un'altra italiana a stoccolma, però in inglese). sono in assoluto fra i miei dolci preferiti. semplici ma d'atmosfera. ricordano un po' il pane dolce cremonese... uh, che nostalgia!

martedì 9 dicembre 2008

Proprio a Stoccolma, esattamente fra Repubblica Ceca e Spagna

Post di semiservizio.
Sicuramente chi vive a Stoccolma li conoscerà già e magari i visitatori preferirebbero posti più "tipici", tuttavia mi sento di segnalare un paio di locali un po' fuori dagli standard della città che a me sono piaciuti. Chissà, magari a qualcuno queste indicazioni potrebbero essere utili.



Il primo è il celeberrimo Soldaten Svejk, un ristorante-pub ceco ispirato ai divertenti romanzi di Jaroslav Hasek. I prezzi sono abbordabili e la cucina è buona. A fianco dei sempreverdi Schnitzel (una cotolettona in formato A4), Gulash e Cevabcici, una serie ben fornita di pietanze a tema, anche vegetariane. Da tenere d'occhio la lavagna dei piatti del giorno, spesso diversi. La selezione di birre è a mio avviso molto buona, ben superiore alla media di Stoccolma.
L'atmosfera è assolutamente informale e ci si trova gente di tutte le età e di ogni tipo.
Il posto è sempre molto affollato e non so se sia possibile prenotare da casa, per cui conviene andare un po' prima e mettere il proprio nome in lista. In ogni caso la fila scorre molto agevolmente.
Il sito web è carino e vale la pena darci un'occhiata. Sc'veik (com'è anche indicato in italiano), in patria è una celebrità, guardate questa foto.





Il secondo posto è di tutt'altro genere. Si chiama Olè Olè ed è un bar con tapas gestito da spagnoli. Il locale è veramente molto piccolo, per cui se si vuole mangiare conviene andarci presto (considerando anche gli orari svedesi, come sapete si cena verso le 18:30), o provare a prenotare. I prezzi sono in linea con gli altri locali dello stesso tipo in città (quindi abbastanza cari per gli standard italiani o spagnoli), ma le tapas sono di qualità molto superiore e le porzioni sono un po' più grandi. Io non ci ho cenato, ma temo che, come negli altri, farci una cena completa sia una faccenda abbastanza costosa.
Qui l'essere fuori dallo standard non è il fatto di servire tapas (come detto ci sono molti altri ristoranti del genere in città), ma l'atmosfera estremamente rilassata che ne fa un posto che vale la pena provare, soprattutto se si è con amici e si vuole far baldoria in allegria, in mezzo a un sano e divertito caos. Il posto è spesso frequentato da spagnoli che ci si ritrovano, in particolare il giovedì sera, in gruppo.



Indirizzi, per chi non ha voglia o tempo di cliccare sui link dei siti:

Soldaten Svejk - Östgötagatan 35 - 08 641 33 66

Olé Olé - Hantverkargatan 30 - 08 652 88 80


sabato 6 dicembre 2008

Bistecche di renna e durian fresco. Schizofrenia geogastronomica,

...ovvero quando le fredde pianure scandinave sferzate dal vento del nord incontrano l'afosa e gocciolante jungla sudestasiatica.



Qualche giorno fa insieme ad altri amici sono stato invitato a cena a casa di Marie e Yudi, i miei attuale e futuro boss lavorativo, nonché marito e moglie. Lei irlandese, lui indonesiano.
Da tempo vivono in Svezia e, oltre alla cucina natìa che spesso accompagna i loro pasti, sono perfettamente integrati nella gastronomia scandinava. In un prezioso libretto conservano i numeri di telefono di allevatori locali e non, dai quali una volta all'anno si riforniscono di ottimo vitello allevato in un'isoletta dell'arcipelago dai prati bagnati dal mare, di agnello dell'isola di Gotland (nulla a che vedere con l'agnello che siamo abituati ad avere in Italia, nel senso che è proprio una varietà diversa, e completamente diverso ne è anche il sapore), di renna lappone.

Su quest'ultimo punto mi soffermo. L'occasione della cena è stato proprio l'arrivo della renna fresca, "importata" nella zona di Stoccolma da una signora Saami di loro conoscenza.
Io avevo già assaggiato la renna (anche prima di venire in Svezia), in particolare nelle preparazioni destinate alla conservazione a lungo termine, e cioè stagionata (salami e salamini) ed essiccata. Famosa è stata la mia degustazione di pizza alla renna in quel di Lohja. A parte questo increscioso episodio, che fa di me non di certo un uomo migliore, ma sicuramente uno sperimentatore oltranzista, l'impressione che ne ho sempre ricavato è quella di una carne saporita, con ricordi di selvaggina, di struttura non semplice e un po' fibrosa. Il salame poi viene spesso preparato usando aromi che richiamano molto la preparazione della selvaggina, e tendono a distrarre dal sapore originale.

Salame di renna














Carne di renna essiccata e affumicata fresca


Esiste ed è reperibile in qualsiasi supermercato una sorta di affettato di renna "fresco". Devo dire che questo prodotto, per quanto abbastanza gradevole, rimane abbastanza anonimo e non è utile più di tanto per capire il vero sapore della carne.
Molto spesso, inoltre, è anche possibile acquistare filetto (o altri tagli di carne) di renna surgelato. Mi dicono che non sia male, ma personalmente non l'ho mai provato. A completare la rassegna, segnalo uno dei pochi posti in città dove invece è possibile trovarla fresca e pare di buona qualità: il mercato coperto di hötorget. Qui a dire il vero si trova di tutto, prodotti sempre freschi e di qualità notevole. Purtroppo, come si può immaginare, se ne paga in senso letterale il prezzo.

Ma noi non avevamo di questi problemi, eravamo lì per sbaf... volevo dire per degustare il degustabile in assoluta spensieratezza e con papille atte all'edonismo, soprattutto dopo un'introduttiva e ottima zuppa di patate dolci, ben pepata.
Yudi ha preparato la carne in maniera molto semplice: taglio abbastanza spesso, circa 2cm, padella antiaderente, infinitesimamente unta, calore sostenuto, cottura a scelta del commensale, ma fortemente consigliata non troppo al sangue/cottura media. Un'insalata mista di frutta e verdura come piatto di contorno.

bistecca di renna trovata in rete, la nostra era di aspetto abbastanza simile (ma secondo me più buona)

Ero stato avvisato dallo stesso Yudi e l'avvertimento ha trovato pieno riscontro. Ora posso dire di non avere mai provato la renna prima. Veramente molto buona. Per entrare nello specifico, si può rimanere un attimo perplessi al primo boccone, quando un leggero sapore metallico può farsi sentire. Un simile sapore, ma estremamente più forte, lo si sente mangiando il fegato (ma nella renna è solamente appena accennato, e solamente al primo impatto. A me il fegato non piace proprio, la renna sì). Da qui probabilmente il suggerimento di una cottura superiore a quella al sangue.
Poi questa caratteristica sparisce, sovrastata dal reale sapore della carne. Un'ottima combinazione tra la corposità caratteristica di tutta la selvaggina e la dolcezza del manzo, un sapore che continua a proporsi e imporsi un boccone dopo l'altro. La consistenza è leggermente superiore al manzo (di sicuro anche per il livello di cottura), ma non tanto da risultare dura o fibrosa. Comunque una carne che si fa rispettare, sia al palato che nella digestione. Consigliato non esagerare, una bistecca di piccole dimensioni riempie abbondantemente.
Ovviamente io ho fatto il bis.

Dessert, caffè e poi Yudi ha tirato fuori quello che io considero uno dei frutti più misteriosi del globo. Pressoché sconosciuto alla metà del mondo che ci contiene, è una vera e propria mania, quasi un culto, per l'altra metà.



il durian


Sto parlando del durian, un frutto strabiliante. Nessun altro aggettivo si adatta a mio parere così bene a descriverne le caratteristiche, positive ma anche negative.
Probabilmente molti l'avranno già visto. Solo l'aspetto esteriore è incredibile. Un pallone spinoso gialloverde. Poi quando si apre, ci si trova davanti a una struttura che ricorda fortemente quella dell'interno del cuore umano, a valve. Il durian rosso ne ha persino il colore. La polpa è fibrosa e dalla consistenza strana. Ma le cose più incredibili e in netto contrasto tra di loro sono l'odore e il sapore.

Apertura del durian


Durian rosso

Il durian puzza. Ma puzza sul serio. Anche non aperto ha un odore inconfondibile. Figuriamoci l'interno, nei suoi vari stadi di maturazione. Un odore molto simile al metano (o meglio agli additivi che danno il caratteristico odore al gas metano), forse ancora più intenso. Deve essere aperto fuori casa (ricordate il surströmming?). In molti paesi del sudest asiatico ne è proibito il consumo in hotel o luoghi chiusi pubblici.



Se (e dico SE, perché molti occidentali non ce la fanno) si riesce a superare questo forte scoglio e si riesce ad arrivare all'assaggio vero e proprio, il sapore è squisito. Dolce e aromatico, ma non troppo, e molto particolare, non conserva quasi nulla degli aspetti negativi dell'odore. In molti paesi dell'Asia, come dicevo, lo adorano. Le numerose varietà coltivate hanno diverse caratteristiche e sono designate da diverse sigle (D123, D101). Ciascuno ha le sue preferenze, alcune sono considerate più pregiate, altre meno. Ne vengono prodotti gelati, bibite. Insomma un intero mondo là fuori è legato al durian.

Ero già stato avvisato di quanto sia difficile digerirlo e di come le note caratteristiche, questa volta quelle negative, tendano a riproporsi per ore e ore dopo il comsumo.

Ovviamente io ho fatto il bis.

Tuttavia, inaspettatamente, devo dire che il dopo non è stato nemmeno terribile. Un po' di pesantezza e poco più. Di sicuro enormemente meglio della nottata-surströmming, da questo punto di vista. Poi per quello che riguarda il bilancio odore/sapore, non c'è paragone. In questo caso vale la pena sopportare un odore forte per gustare il frutto, nel caso del surströmming...

Tirando le somme, una cena gastronomicamente folle, che non dimenticherò presto e che di certo ha contribuito a fare di me se non un uomo migliore, uno sperimentatore ancora più oltranzista.

E contento.




giovedì 4 dicembre 2008

inköpslista

per la prima volta da quando vivo qui, di ritorno da una visita in italia, mi sono presentata a davide con una valigia in più rispetto alla partenza, traboccante di beni alimentari, libri e vestiario nuovo.

ecco la lista della spesa dell'immigrata in cerca del made in italy (e poi non ditemi che non contribuisco all'economia del mio paese):

3 gonne; 6 maglioni; magliette varie; 1 giacca verde pisello; 1 paio di stivali caldi ma anche decenti a vedersi;

2 confezioni di biscotti per la colazione (bucaneve e grancereale); 4 salamini (tipo cacciatore, non come quelli simil-toscani di hemköp); 2 salsicce fresche da 3 etti l'una (tipo luganega, per il risotto); formaggio a profusione (parmigiano reggiano e monte veronese di diverse stagionature, asiago, val di fassa); 2 mortadelle (stranamente assenti nel panorama dei supermercati svedesi); 1 pezzettone di speck trentino; 1 confezione di pici del trasimeno (come li faccio?); 3 cespi di radicchio di treviso (anche loro per il risotto); 1 torta sbrisolona mantovana doc; torrone cremonese per gli amici stranieri.

poi sono impazzita del tutto e ho comperato 2 deodoranti al talco (qui non ci sono) e 1 confezione di omino bianco disinfettante per la lavatrice (questa è una trovata da casalinga, lo so, ma visto che qui non trovo niente di simile, perché no? mi sono detta).

dimenticanze eccellenti: panna da cucina (qui introvabile nella giusta consistenza) e puntarelle romane (germogli di una varietà particolare di cicoria da condire con salsa di acciughe), ordinate appositamente all'ortolano - veneto, lui - dove vanno solitamente i miei.

rimedierò la prossima volta!

p.s. dall'italia ho portato anche la nuova e bellissima macchina fotografica, regalo di davide. a presto con nuove foto!

mercoledì 3 dicembre 2008

A touch of Sweden



Come chiunque altro qui, ci siamo meravigliati del boom di utenti italiani che ultimamente hanno creato e stanno creando un account su Facebook. Facebook è in giro da un bel po', ma chissà perché in Italia non aveva ancora preso piede. Nel gruppo degli amici in Svezia io sono stato uno degli ultimi ad entrarci, circa un anno e mezzo fa, e ora siamo alla fase opposta: molti si sono stufati e stanno disabilitando l'account.
Al tempo stesso fa un po' ridere come la stampa italiana abbia scoperto la "gallina dalle uova d'oro" e trovi qualche cosa da dire ogni giorno, passando dalla demonizzazione all'esaltazione della cosa.
Comunque era un po' che l'idea mi frullava per la testa, e a beneficio di tutti i lettori e amici ho fatto una piccolissima applicazione, di quelle nello stile: "Manda un regalo". Niente di che, solo qualche immagine postata utilizzando un semplicissimo programmino, ma è l'occasione per condividere quelli che secondo me sono gli aspetti più caratteristici o più buffi, spesso non pubblicizzati, della Svezia.
L'applicazione si chiama "A touch of Sweden", che mentre scrivo scopro essere il titolo di un film erotico degli anni '70 (O_o !!!). Probabilmente non tutti saranno in grado di cogliere il perché di alcune immagini presentate, dato che hanno un significato chiaro solo per chi vive qui. Ma su richiesta posso spiegare.
Se avete Facebook e volete divertirvi a mandare qualche immagine agli amici, dovreste trovare facilmente l'applicazione. Se non ci riuscite e non siete tra i miei "amici", mandatemi pure la richiesta per diventarlo. Il nome lo sapete (Davide Valentini, sono riconoscibile anche dalla facciozza che appare quando commento), e nel messaggio allegato alla richiesta inserite qualcosa tipo "dal blog", "da siamoastoccolma", cose così, insomma. Così l'invito all'applicazione poi ve lo mando io.

Per ora ho stanziato una 40ina di immagini, ma le inserirò un po' alla volta per problemi relativi all'applicazione.
Beh, tutto qui.

Ciao!