venerdì 23 maggio 2008

om att ta av sig skorna

sul togliersi le scarpe.

l'abbiamo già scritto, da qualche parte. in svezia, prima di entrare in casa, ci si toglie le scarpe.

o meglio, non è come in giappone, dove se disgraziatamente manca lo scalino che divide l'ingresso dal resto dell'appartamento gli ospiti si trovano nell'imbarazzo di doversi scalzare già sul pianerottolo del condominio. i nipponici si tolgono le scarpe anche per entrare al ristorante e in certi musei. e pare addirittura che usino pantofole ad hoc per andare in bagno (e parlo dei servizi con la toilette, non di quelli con la vasca).

gli svedesi sono più flessibili. varcano la porta d'ingresso e lasciano le calzature in qualche angolo dell'anticamera, l'ordine o il disordine della disposizione dipenderà unicamente dal grado di meticolosità del singolo, non dalla rigorosità collettiva. dopodiché si sentono liberi di zampettare sul parquet di casa.

nell'ultimo anno abbiamo invitato tutti i nostri ospiti, genitori compresi, ad aderire alla comoda pratica. già, perché a casa in italia si usano quasi sempre le scarpe. certo, le pantofole non mancano. ma, a parte qualche eccezione, mai ci si sognerebbe di chiedere a un ospite che capita in casa per qualche ora di entrare scalzo (ma perché no, poi?).

gli scandinavi lo fanno senza neppure pensarci, forse per praticità, per evitare di sporcare il pavimento con le scarpe bagnate di pioggia o neve, per non infastidire il vicino del piano di sotto, per sentirsi più liberi. non so. mio fratello, ormai per metà danese, cammina scalzo anche sulle fredde piastrelle italiane. sembra persino che gli svedesi abbiano le scarpe più adatte per lanciarsi nell'impresa liberatoria, senza lacci né cinturini. fatto sta che qui anche l'idraulico o l'assicuratrice lascerà scarponi o ballerine sullo zerbino, è successo proprio oggi. ma la cosa che più mi sorprende è che lo facciamo anche noi, immigrati mediterranei. francesi, spagnoli, italiani, greci, croati... accettano tutti di buon grado. anzi, basta avere un personnummer ed ecco che diventa automatico! strano, ma vero.

(diamo a cesare quel è che di cesare: la prima foto pubblicata in questo post è tratta da questo sito; la seconda, è presa da qui).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

É vero, ma devo dire che io lo trovo molto comodo. Tra l'altro il parquet si distruggerebbe in un attimo con le scarpe e tutti i sassolini che ci sono in inverno. Certo, vedere le persone vestite eleganti che si tolgono le scarpe in alcune feste é comunque un'esperienza interessante : )

gattosolitario

TopGun ha detto...

Sono avantissimo anche in questo.

Diciamocelo camminare scalzi è un piacere assurdo, e noi mediterranei ce lo siamo scordato.
Nelle nostre case non si può fare perchè se tu da solo prendi quest'abitudine gli altri continuano a portare lo sporco dalla strada con le scarpe.

Io non la sapevo stà cosa, poi una sera una nostra amica ci ha invitato da lei, e mentre noi ignari stavamo per entrare con le scarpe ci ha fulminati con lo sguardo.
"Che fate entrate con le scarpe?"

Meno male che avevamo i calzini nuovi nuovi :P

A me comunque piace molto questa cosa.
I piedi non sono fatti per stare chiusi nelle scarpe.

Chi sa da dove viene questa abitudine e se ce l'hanno sempre avuta!

Anonimo ha detto...

Giappone come Finlandia e Svezia: posso testimoniare che è tutto vero, sia in Giappone dove per esempio camminare con qualsiasi altra cosa che non siano calze o piedi nudi sui tatami è un'offesa mortale, sia in Finlandia, dove è strano ma divertente presenziare alle feste serali: donne in abito lungo da sera e uomini in giacca e cravatta, ma tutti rigorosamente scalzi :D

Forse sono diventato anch'io ormai "mezzo" come tuo fratello, Giusina, perché ormai anche in Italia il più delle volte faccio a meno pure delle ciabatte, mentre a camminare per casa con le scarpe non ci penso nemmeno.