Oramai i post sul nostro antico blog sono veramente rilegati ad aneddoti e ricorrenze, e sempre più rari.
In questa occasione lo strumento mi torna utile, e lo uso invece dei social, perché il testo che volevo condividere ha una struttura grafica (così l'ho trovata) che mi piace rispettare e che altrimenti andrebbe perduta.
Si tratta di una poesia di quel personaggio incredibile che è stato Ernesto Regazzoni, giornalista, traduttore, ma soprattutto poeta (spesso divertente e stralunato) vissuto più di cent'anni fa.
Mi è tornata in mente dopo il nostro ritorno in Svezia, una volta finite le vacanze, al sentire lamentele di amici e parenti in Italia nei confronti del caldo che li opprime e che io stesso ho sperimentato fino a pochi giorni or sono, e finalmente mi sono deciso a pubblicarla. Per cui con divertimento, solidarietà e una punta di invidia (visto il freddo che fa qui) vi presento:
AFA