Chiunque si trovasse a passare per qualche giorno nei vari dipartimenti del Karolinska Institute, non potrà fare a meno di notare con una certa frequenza il ripetersi della stessa scena. Due o più persone che si incontano per i corridoi, a pranzo, sui sofà della sala comune, in caffetteria, in cucina (eh, sì, ci si tratta bene qui), che dopo essersi salutate si chiedono a vicenda: "A quanto sei oggi?" E prima di rispondere controllano un contapassi attaccato alla cintola: "Seimilasettecentootto". "Ah, beato te! Io sono ancora a quattromilaedue. Stasera mi tocca dell'extra jogging".
La competizione non è ancora iniziata, ma tutti sono già eccitatissimi.
La competizione non è ancora iniziata, ma tutti sono già eccitatissimi.
Quale competizione? Qualche tempo fa è comparso un avviso: l'Università dell'Arizona (ASU) e il Karolinska Institute di Stoccolma (KI) hanno dato il via al progetto ASUKI. Ora, pur facendone parte come verrà a breve rivelato, non ne conosco tutti i dettagli e al momento non riesco neppure a documentarmi, per cui mi limiterò a fornire nformazioni di massima e a riportare i dovuti link.
Si tratta di reclutare il maggior numero possibile di individui fra tutti i dipendenti e gli affiliati alle due strutture (dai dottorandi in su, per intenderci) in team di 3-4 persone, fornirli di contapassi, di un elaborato questionario e di una buona motivazione per camminare ogni giorno per almeno 10.000 passi.
La buona motivazione risiede principalmente nel fatto che la squadra che supera per più giorni questa soglia vince un viaggio e un soggiorno in Arizona. Un altro team vincente sarà sorteggiato fra tutti i partecipanti, e altri ricchi premi e cotillon saranno distribuiti agli sconfitti.
E' un progetto scientifico: alla fine dei SEI MESI (lo enfatizzo perché a me era stato detto due mesi, sennò col cavolo che mi beccavano), con un altro questionario e, pare (ehm, non ho letto bene) alcune visite mediche volontarie e random, verranno valutate numerose variabili relative alla salute psicofisica dell'individuo.
Si tratta di reclutare il maggior numero possibile di individui fra tutti i dipendenti e gli affiliati alle due strutture (dai dottorandi in su, per intenderci) in team di 3-4 persone, fornirli di contapassi, di un elaborato questionario e di una buona motivazione per camminare ogni giorno per almeno 10.000 passi.
La buona motivazione risiede principalmente nel fatto che la squadra che supera per più giorni questa soglia vince un viaggio e un soggiorno in Arizona. Un altro team vincente sarà sorteggiato fra tutti i partecipanti, e altri ricchi premi e cotillon saranno distribuiti agli sconfitti.
E' un progetto scientifico: alla fine dei SEI MESI (lo enfatizzo perché a me era stato detto due mesi, sennò col cavolo che mi beccavano), con un altro questionario e, pare (ehm, non ho letto bene) alcune visite mediche volontarie e random, verranno valutate numerose variabili relative alla salute psicofisica dell'individuo.
Io sono stato reclutato all'ultimissimo momento, poco prima della scadenza del termine per iscriversi, e ho già ricevuto il mio contapassi (che poi potrò tenermi... vabbe', è una robina da 5 euro), con su scritto ASUKI. Non ho ancora compilato il questionario perché non ne ho voglia, ma lo farò prima di lunedì, quando la gara avrà ufficialmente inizio. Ho però scoperto che praticamente TUTTI sono iscritti e fanno parte di qualche team.
Il nostro si chiama Data Rats ed è il team più improbabile che si sia mai visto: Capogruppo Jingmei, dottoranda di Singapore con una passione per tutto ciò che è fashion e ritmi tutt'altro che sportivi, diciamo rilassati. Poi Lovisa, anche lei dottoranda ma stoccolmese doc, ipersportiva, iperginnica, che attualmente segue almeno 4 corsi fra danze orientali, fitness, e svariate altre attività (di quelle robe che, quando le vedo scritte sul tabellone in palestra, mi ritrovo per una metà atterrito al pensiero di che cosa si riesca a studiare per spillare quattrini alla gente e per l'altra ammirato per la fantasia che gli addetti ai lavori dimostrano nel combinare pratiche etnico/ginniche con la svariata e perennemente in rinnovo accessoristica da palestra).
Segue Lisen, ricercatrice svedese, che vive in un paesino appena fuori Stoccolma, neomamma per la seconda volta che si è imposta di camminare un po' di più per tornare in forma. Dulcis in fundo, io, che da bravo italiano avevo già studiato un modo per attaccare il contapassi ai conigli.
Insomma, al di là di ogni speranza.
Segue Lisen, ricercatrice svedese, che vive in un paesino appena fuori Stoccolma, neomamma per la seconda volta che si è imposta di camminare un po' di più per tornare in forma. Dulcis in fundo, io, che da bravo italiano avevo già studiato un modo per attaccare il contapassi ai conigli.
Insomma, al di là di ogni speranza.
L'idea del coniglio che corre al mio posto è in realtà abbastanza inutile per un motivo che farà inorridire tutti gli italiani che leggono (e cioè, credo, più o meno tutti quanti). Tenetevi forte. Inizia come una barzelletta (e forse lo è):
sapete come fanno a controllare quanti passi ogni persona compie ogni giorno?
No, i risultati non vengono trasmessi automaticamente dal contapassi al centro di raccolta dati via internet, sms, ecc...
No, non vengono nemmeno immagazzinati dall'aggeggio e poi scaricati alla fine del concorso...
Vi arrendete?
Ok, ve lo dico io. Siete seduti? Bene.
Semplice, ce lo chiedono. E noi, cortesemente, glielo diciamo.
In breve: si fidano.
sapete come fanno a controllare quanti passi ogni persona compie ogni giorno?
No, i risultati non vengono trasmessi automaticamente dal contapassi al centro di raccolta dati via internet, sms, ecc...
No, non vengono nemmeno immagazzinati dall'aggeggio e poi scaricati alla fine del concorso...
Vi arrendete?
Ok, ve lo dico io. Siete seduti? Bene.
Semplice, ce lo chiedono. E noi, cortesemente, glielo diciamo.
In breve: si fidano.
Scusate, faccio fatica a scrivere perché l'eco delle risate di scherno proveniente dall'Italia intera copre i miei pensieri, ma questo è il succo. Noi segnamo su un foglio quanti passi facciamo e poi entriamo in internet e lo scriviamo. Punto.
Chiudo volutamente qui il discorso, aggiungendo soltanto che, quando ho detto a Lisen "Ma così chissà in quanti fregheranno!", ho ricevuto per tutta risposta uno sguardo inorridito e un "Starai scherzando, vero?"
Comunque, scherzi a parte, ho intenzione di provarci sul serio, e anche le altre del mio team hanno la stessa spinta. Non sottovalutiamo la bi-mamma, che alla mattina quando arriva in ufficio ha già al suo attivo quasi cinquemila passi, spesi solo per rincorrere i bambini per casa e accompagnare il più grande all'asilo e la piccolina dalla nonna. Jingmei ha già iniziato ad andare tutti i giorni a fare la spesa a piedi. Lovisa è una sicurezza, manterrebbe senza fatica una media ben più alta.
E dal canto mio, io non ho nessuna intenzione di barare, o comunque intendo farlo il meno possibile.
Promesso.
Arizona, arrivooooooooo!
E dal canto mio, io non ho nessuna intenzione di barare, o comunque intendo farlo il meno possibile.
Promesso.
Arizona, arrivooooooooo!