Non ci posso credere!!! Me lo sono perso!
Dopo tante chiacchiere, ho perso l'inizio di uno degli spettacoli più importanti d'Europa (Italia esclusa).
E' iniziato l'Eurofestival!
Ieri sera ci sono state le prime eliminazioni e sabato ci sarà la finale.
E' già un po' che la cosa era nell'aria... Le maggiori reti televisive svedesi hanno da qualche tempo addirittura programmi del tipo "Aspettando l'Eurofestival", dove mostrano gli altri contendenti nelle competizioni che li hanno visti protagonisti nelle rispettive nazioni, ne commentano punti di forza e debolezze, fanno pronostici. Un po' quello che succede da noi per i mondiali di calcio, ma con ascolti più alti (lo share per le finali si aggira intorno al 50%!!!).
E così, tra un festival azero e una manifestazione greca, si entra nel clima della competizione.
La nuova formula con eliminazione pare uccida un po' lo spettacolo. Ieri sera, subito la mazzata per la Svezia.
La
"nostra" rappresentante Anna Bergendahl è stata fatta fuori.
Oggi i giornali nazionali l'hanno massacrata, titolando impietosamente: "This is... over" (dal titolo della sua canzone "This is my life"), "La Svezia si lecca le ferite", "Fiasco svedese", ed enfatizzando il fatto che per la prima volta nella storia la Svezia non arriva in finale! (Magari non ricordandosi che la formula a eliminazione esiste solo dal 2004).
Insomma una serataccia per la diciannovenne di belle speranze, salutata come la grande rivelazione, annunciata protagonista, e baluardo degli amanti della buona musica che la consideravano artefice di un salto di qualità nel livello delle canzoni proposte. (Per quanto sia una ballatina semplice semplice, è qualcosa di molto diverso dal puro pop commerciale tradizionale, il puro "
schlager" di cui si è già parlato). Ora in molti si scatenano con il classico "Te l'avevo detto!", maledicendo chi l'ha votata al Melodifestivalen.
La delusione di Anna Bergendahl Una nazione spaccata in due, quindi. Proprio poco fa è entrata in ufficio a sorpresa la mitica signora Lizbeth, la mia preziosa fonte di notizie speciali, inossidabile, indistruttibile e sorridente anche dopo la brutta caduta di qualche giorno fa.
Ovviamente ha seguito tutto, e lei sta dalla parte della Bergendhal. Pare che la performance sia stata buona e che gli stessi speaker fossero estremamente sorpresi quando venivano annunciati uno a uno i finalisti e il suo nome non compariva.
"
Ancora tre posti rimasti, sarà sicuramente la prossima... ancora due... Ma come è possibile?". Quando l'ultimo posto libero è stato accaparrato dagli amati/odiati cugini danesi, i conduttori - e con loro metà nazione - sono rimasti a bocca spalancata.
Grande delusione anche perché gli svedesi avevano il sogno di andare a vincere a casa degli altri cugini (questi un po' più odiati che amati), i norvegesi, detentori del titolo.
Di nuovo la solita e in parte legittima polemica sulle nazioni dell'ex blocco sovietico. Vado a spiegare perché:
Con il televoto in ogni nazione partecipante si determina una classifica nazionale. Alle varie posizioni in graduatoria viene assegnato un punteggio decrescente (come nella Formula Uno). I punti di ogni nazione vengono sommati e si calcola la classifica finale.
Unica limitazione: non si può votare per il rappresentante della nazione da cui si chiama.
Recentemente la competizione ha allargato le proprie frontiere con l'inclusione di molti paesi dell'ex blocco sovietico e balcanico e negli ultimi anni i voti si sono orientati un po' in quell'area lì. Non solo per simpatia verso il vicino, visto che il fattore campanilistico può in alcuni casi sfavorirlo, ma anche per l'altissimo numero di migranti originari della nazione confinante, che mai come in queste occasioni ritrovano sentimenti patriottici.
Essendo tanti i paesi dell'ex-URSS ed ex-Jugoslavia, rimescolatisi nei decenni, non è impossibile che questo accada. Le classifiche degli ultimi anni ne sembrano in effetti un po' influenzate. Quella che potrebbe sembrare un'eccezione, e cioè il vincitore dell'anno scorso, è il giovanissimo violinista
Alexander Rybak, che oltre a essere bravissimo è in effetti di padre e madre bielorussi.
C'è anche da dire che lo stesso discorso veniva fatto in passato proprio per i paesi del gruppo nordico, che quindi non dovrebbero lamentarsi...
La Grecia e Cipro sono noti per scambiarsi ogni anno il primo posto delle rispettive classifiche, e la Germania contribuisce sempre abbondantemente al punteggio della Turchia.
La polemica da questo punto di vista è veramente infuocata, tanto che sono stati persino commissionati studi per stabilire la fondatezza della cosa, e che da quest'anno sono state reintrodotte le giurie nazionali a contribuire al voto per il 50%.
Tutta questa attenzione verso il festival può sembrare esagerata, ma vi assicuro che la competizione è veramente sentita. Poco fa parlavo con una nuova collega, rumena, amante di musica jazz e che snobba e denigra totalmente il festival, eppure, tra una lamentela e l'altra, anche lei mi ha confessato che uno sguardo alla finale lo darà, e che voterà per la sua nazione.
Ecco la lista dei finalisti di Eurovison, Oslo 2010:
Azerbaijan, Armenia, Georgia, Ucraina, Romania, Turchia, Portogallo, Bielorussia, Grecia, Albania, Islanda, Bosnia, Moldavia, Russia, Serbia, Belgio, Israele, Irlanda, Cipro e Danimarca, a cui si aggiungono le BIG FOUR, (le quattro ammesse di diritto in finale, in sostanza perché cacciano i soldi), Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna.
Da tempo ha suscitato interesse e scalpore la sorpresa Azerbaijan, con la cantante Safura. Una diciassettene di quasi 180 cm (senza tacchi), padre pittore e madre pianista, che suona violino, pianoforte e sassofono, e che si esibisce con una canzone in perfetto stile eurofestivaliero, scritta (guardate un po') da tre svedesi. Ha già iniziato la sua corsa verso il successo con una serie di concerti e ospitate TV in giro per l'Europa, e tutti questi investimenti su di lei hanno addirittura fatto parlare di sponsor legati alla mafia russa. Mah...
"Drip Drop" di Safura è una delle canzoni favorite dei bookmaker, insieme a "Satellite", di Lena, Germania, nazione assente da lunghissimo tempo dalla rosa dei favoriti.
Lena, anche lei giovanissima (19 anni) ha al suo attivo qualche ruolo in serie TV tedesche e si è presentata senza nessuna formazione da cantante all'apposito concorso (una sorta di X-Factor), organizzato dalla tv del suo paese per scegliere il rappresentante della Germania all'Eurofestival. Ha avuto in patria un successo senza precedenti, vincendo dischi d'oro e primeggiando in tutte le classifiche.
La sua canzone è diversa da quello che si sente di solito in queste occasioni, ma gode comunque di pronostici favorevoli...Vedremo sabato sera che succederà. Tutta Europa (allargata, Italia esclusa) è in trepidazione!
Mi rendo conto di come tutto questo suoni strano in Italia, ma all'estero non è così. E tutto l'entusiasmo che circonda l'evento mi affascina.
Beh, direi che anche questa volta ho scritto proprio un articolone, e anche questa volta non ne sapevo nulla fino a mezz'ora fa :)
Comunque, se siete arrivati sino a qui, complimenti.
Appuntamento alla finale,
D