sabato 19 dicembre 2009

Rumors - Varför inte colpisce ancora.


"Varför inte" colpisce ancora, dicevamo. E colpisce bene.

E' stata la volta di "Rumors", la celebre commedia di Neil Simon.

Di nuovo vado a indicarvi un evento che è già concluso, perseguendo in maniera ortodossa l'obiettivo del "blog di servizio del piffero" che ho così tanto a cuore.
Questa volta, però, anche averlo saputo prima non avrebbe fatto nessuna differenza. I posti a disposizione per assistere alla seconda prova del gruppo teatrale italiano a Stoccolma sono andati esauriti in un batter d'occhio.

Il successo de "L'avaro" ha originato un formidabile passaparola. Vista la scorsa esperienza, si era certi che si avrebbe assistito a una rappresentazione ben fatta e divertente, e gli amici hanno chiamato altri amici.

I ragazzi, come al solito, hanno lavorato veramente sodo. A causa della partenza di alcuni suoi componenti, il gruppo è stato notevolmente modificato rispetto alla prova passata. Tra gli altri, mancavano il protagonista e due tra i personaggi principali de "L'avaro". Inoltre cambio in regia, nonché cambi notevoli nella parte tecnica e in generale fuori-scena.

Tutti i nuovi ingressi si sono dimostrati pienamente all'altezza dei predecessori, e i componenti del vecchio gruppo sono ulteriormente migliorati.
I ragazzi si sono districati benissimo tra le raffiche di battute scritte da Neil Simon, muovendosi a proprio agio sulla scena.
In più, se consideriamo che si tratta di un gruppo amatoriale dove quasi tutti hanno alle spalle al massimo l'esperienza unica de "L'avaro" e se consideriamo la diversa complessità di questa rappresentazione (sia in termini di recitazione che nella parte tecnica), allora c'è veramente da sorprendersi.
Tra tutti, un plauso speciale a Simone, il nuovo regista, che a mio parere ha fatto un lavoro egregio.

Le iniziali difficoltà nel trovare un luogo per la rappresentazione si sono alla fine brillantemente risolte con l'utilizzo di una sala adattissima allo scopo, una sorta di scenografia "naturale" già pronta, che ha permesso di sviluppare efficacemente la narrazione su due differenti livelli, utilizzando vari e divertenti espedienti narrativi.
Memorabile la discesa in vestaglia di Boris/Lenny dalla scala nella scena finale, con il pubblico in visibilio.

E comunque tutti bravi. Appena avrò i nomi del cast completo li riporterò in fondo a questo post.

Anche a causa del non altissimo numero di posti a sedere a disposizione, questa volta il gruppo non si è limitato a un'unica rappresentazione e ha protratto l'evento per tre serate. Ma, ancora una volta, il progetto è già concluso, visto che con la fine dell'anno altri componenti se ne andranno.
In ogni caso, sono ugualmente felice perché credo proprio che per come è andata Varför inte non si fermerà qui, e spero di avere l'occasione di poter scrivere presto un'altra entusiastica recensione.

Ormai mi sono calato completamente nella comoda parte del critico teatrale. Sarà per questo ruolo che Boris, come mi ha confidato lui stesso, notandomi tra il pubblico con un'espressione serissima (a quanto dice lui) nella pausa si è rivolto allarmato agli altri: "Oddio, Davide non ride! E' serio!"... O forse sarà perché sono abituati alla mia fragorosa risata...

Lenny e Cassie


Glenn, Lenny (di spalle), Ken e Ernie

mercoledì 16 dicembre 2009

Modifiche...

Nulla di che...Rimuovo mestamente dal blog il contatore del tempo mancante alla conferenza di Copenhagen.

Andiamo avanti e non parliamone più...

lunedì 30 novembre 2009

Ritiro tutto...

Avrei dovuto informarmi meglio prima di scrivere il post precedente.
Obama non firmerà. Basta fare una ricerca su google e si trovano vari articoli al riguardo.
Eccone qui un paio:

Timesonline
FT

Ora si spera almeno in una sorta di autoregolamentazione, soprattutto da parte degli States. Si parla di strategie in due punti, di accordi "politicamente vincolanti" (ma non legalmente), ecc. ecc. Insomma di quello che nel post precedente avevo profetizzato come "dichiarazione d'intenti". L'attesa fuffa, quindi.

Bah, vedremo che succederà. Quello che è certo è che le nefandezze che sta compiendo l'uomo superano ogni peggiore previsione. Citando a memoria "The age of stupid": "Non saremo la prima specie a causare la propria estinzione, ma saremo i primi a farlo consapevolmente."


Meno di una settimana...

Manca meno di una settimana all'inizio degli incontri di Copenhagen, dove, secondo alcuni, il futuro del nostro pianeta sarà deciso. Gli Stati Uniti dovranno (o meglio, dovrebbero) esprimersi sulla loro adesione al piano di salvaguardia dell'ambiente messo a punto nel protocollo di Kyoto.

Il successo del piano dipende quasi interamente da quello che dirà Obama, essendo sino ad ora gli USA il grande astenuto (nonché il paese con maggior peso in termini di consumo delle risorse e inquinamento).


Pare difficile che, con gli occhi di tutto il mondo addosso, il novello premio Nobel per la pace si faccia portavoce di un "NO" deciso all'adesione al trattato, e in molti sono già pronti a festeggiare il "nuovo corso" in termini di politica ambientale.

Io personalmente credo non sarà così semplice. Le pressioni in senso opposto a cui Obama deve sottostare sono enormi: ovviamente ci sono le compagnie petrolifere e le multinazionali che si oppongono, ma anche l'opinione pubblica americana in gran parte non è a favore.



Temo che l'intervento degli Stati Uniti si rivelerà più che altro una dichiarazione di intenti, una sorta di "adesione esterna" al nuovo trattato, che sicuramente avrà peso da un punto di vista di politica internazionale, ma che a mio parere avrà riscontri pressoché nulli in termini di effettivo coinvolgimento degli USA nello sforzo di salvare il pianeta.

Spero di sbagliarmi, e che Obama dimostrerà polso prendendo una decisione epocale per il suo paese e per il resto del mondo, ma non sono estremamente ottimista.


All'inizio del post ho specificato che gli incontri di Copenhagen decideranno il futuro del pianeta "secondo alcuni". Questo è un punto importante. Tra gli scettici non ci sono solamente coloro (sempre meno numerosi, a dire il vero) che si ostinano a negare il rapido declino a cui il pianeta sta andando incontro, ma ci sono anche coloro che, forse un po' superficialmente ma di sicuro non senza elementi a proprio favore, trovano impossibile invertire l'ordine delle cose nel breve periodo.

A questi poi, si aggiunge la categoria di ambientalisti più pessimista: quelli che sostengono che è già troppo tardi. Quelli che hanno ripetuto per anni, decenni addirittura, che era necessario fare qualcosa. Che hanno manifestato e sono scesi in piazza fino a quattro-cinque anni fa, ma che ora hanno smesso. Quelli che avevano calcolato il punto di non ritorno, oltre il quale anche enormi e drastiche riduzioni nell'emissione di gas avrebbero effetti minimi sul riscaldamento globale, in date ormai passate da tempo. E che se anche rifanno i calcoli non cambiano parere.



Tra di loro molti scienziati, tra cui il famoso James Lovelock, autore della teoria di Gaia (1960!!!), il pianeta visto come essere vivente, e grande pioniere dell'ambientalismo. Lovelock ha scandalizzato gli ambientalisti, che lo hanno ripudiato in massa, quando agli inizi degli anni 2000 ha affermato di essere favorevole all'energia nucleare. A un esame appena più che superficiale, ci si accorge che la sua non era un'adesione felice, ma un'adesione forzata, essendo (secondo quanto lui sostiene) l'energia nucleare l'unica forma di energia concretamente utilizzabile per rimpiazzare in pochi anni il petrolio. Perché, secondo Lovelock e altri, gli anni erano pochi all'inizio del 2000.

Ora Lovelock e altri mostrano grafici che indicano che è troppo tardi per fare qualcosa di veramente efficace, e prevedono la catastrofe per la fine di questo secolo al massimo.
Il pianeta probabilmente sopravviverà, col tempo guarirà da questa brutta ferita che il virus "uomo" sta consapevolmente infliggendogli.

Tempo fa ho trovato un video molto bello, candidato all'Oscar nel settore cortometraggi di animazione nel 2003, che vorrei condividere.
Io non sono così pessimista, penso e spero che qualcosa possa ancora essere fatto, e aspetto con ansia l'inizio degli incontri di Copenhagen. Una punta di me si troverebbe adessere quasi "contenta" se la catastrofe succedesse. Con tutto quello che abbiamo fatto, che stiamo facendo e che faremo, ce lo siamo meritati.

domenica 29 novembre 2009

plötslig dimma och foton

stora essingen, l'isola di fronte ad alvik,
è scomparsa nella nebbia.

nebbia improvvisa, e per giunta di quelle che si tagliano con il coltello. una bella nebbia padana, direi. solo che si è addensata, galoppando, sulla superficie a specchio del mälaren e non sui campi della mia bassa.

non ho resistito. macchina fotografica, scarponi e sono uscita. pubblico qualche foto scattata intorno ad alvik strand, dove abitiamo ora.

alvik strand



(clicca sulle foto per ingrandirle)


giovedì 26 novembre 2009

E la risposta è... RUCOLA!!!!

Risposta esattaaa!!!! E abbiamo il nuovo campione: Marta! Che è qui in studio con noi!!!


-E' emozionata, felice, ci avrebbe mai creduto? Ci dica, ci dica... E si è aggiudicata il premio! Lo può ritirare cliccando qui. Lo possono cliccare tutti, tanto sarà sempre solo suo. E' contenta? Non se lo aspettava vero? Ci dica...
- …
-Ma salutiamo la nuova campionessa e parliamo della soluzione...


Si tratta della RUCOLA, chiamata dai locali RUCCOLA, con la doppia “C”, ingrediente basilare per garantire l'italianità di un piatto, almeno secondo gli abitanti di Stoccolma...
Va un sacco di moda, fa moltissimo “vera Italia”, è ovunque. Ovunque.

Cumuli boschivi campeggiano sulla pizza, prati all'inglese ne ammantano la pasta, è cucinata in salsa con la carne o con il pesce, emerge fiera da tutti i lati di un panino col nome storpiato di una cittadina di mare dell'Italia del sud, è gettata con nonchalance da un cuoco col sopracciglio alzato ad arricchire di belpaese una carbonara liquida e insapore.

E' la "Ruccola". L'essenza di una cucina.


Intendiamoci, a me la rucola piace, ma qua è veramente infestante. E spesso non c'entra niente col resto del piatto di cui fa parte.
Se ordino una pizza con la rucola, mi aspetto di vedere arrivare una pizza con la rucola.
Se ordino una pizza coi funghi, non mi aspetto di vedere arrivare una pizza con i funghi e la rucola! E pure un sacco, uno strato alto così.
Poi anche in Italia può capitare di trovarla in vari tipi di pizza, che sia vegetariana, con bresaola, o fate voi. Ma anche al pizzaiolo più lunatico che ci sia non verrebbe mai in mente di metterla su una pizza ai frutti di mare!

Per cui ti fregano. Anche perché con la cucina di casa non si sta sempre lì a controllare il menù... Se leggi in italiano: “penne all'arrabbiata”, “pesce alla griglia”, “pizza ai funghi”, ti aspetti più o meno quello che corrisponde ai tuoi punti fermi culturali. E ci caschi. Col tempo diventi guardingo, e esamini attentamente le spiegazioni in svedese sugli ingredienti contenuti nel piatto che ti accingi a ordinare, ma ogni tanto ci ricaschi, te la trovi quando non la volevi. E' una battaglia persa.


E non è che a tutti loro faccia impazzire, sia chiaro. Ho diversi amici e colleghi che la mettono da parte, o ne assaggiano giusto un pochino. Da molti è giustamente considerata un ingrediente forte, troppo, troppo presente nei piatti “italiani”. Ma si rassegnano, è lo scotto da pagare anche se non piace, per gustarsi il resto. Altri, la maggioranza, semplicemente ingollano tutto, la mescolano con i rigatoni, beandosi di gustare una autentica porzione del nostro paese.

Facendo un pochino di autocritica, però, ci accorgiamo che anche da noi è successa la stessa cosa, o quasi. Sicuramente alcuni ricorderanno di un periodo rucola-free, quando anni fa non la si trovava spesso nei menù di ristoranti e pizzerie (va bene, Roma esclusa). Anzi nella mia regione non c'era quasi mai. L'unico controesempio che la mia memoria trova è la piadina stracchino e rucola...
Poi è iniziata anche da noi la moda, e la rucola ha cominciato a comparire un po' dappertutto: ma nel nostro caso è andata ad arricchire una pasta fredda, un'insalata o un carpaccio, a caratterizzare un paio di pizze, al massimo ad accompagnare degli straccetti di carne, non a invadere in maniera virulenta ogni pietanza anche quando non c'entra niente col resto.

Come? Sto esagerando?

Bene l'avete voluto voi. E non dite che non vi avevo avvisato.

Torta italiana con salame
Risotto italiano al pomodoro con bacon croccante e rucola
Torta fredda italiana

Da brividi, vero? E non è nulla, ve lo assicuro...

E se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla importanza dell'ubiqua verzura gli sarà sufficiente telefonare allo +46-(0)8-7491990.
Risponderà un apprezzato ristorante italiano della città. Il nome?

Ruccola Bar, ovviamente.

mercoledì 25 novembre 2009

Chissà chi lo sa...


Lancio qui oggi una nuova rubrica che potrebbe avere un futuro radioso all'interno del blog (ma conoscendomi potrebbe anche non averlo, vedi "le recensioni cinematografiche". Mhhh... oggettivamente questa seconda ipotesi pare più probabile).

Siete pronti? Siete carichi?
Fiato alle trombe Turchetti, è arrivato il


(jingle, applausi, ringraziamentiachididovere)

Dopo la rovinosa caduta della signora Longari, ora sta a voi da casa indovinare e vincere un meraviglioso e misterioso premio messo a disposizione dal nostro sponsor: La Svezia...
Diamo il via al cronometro e leggiamo la domanda:

"Qual è l'ingrediente principe, presente in ogni vero piatto italiano che si rispetti, secondo la concezione di piatto italiano che si ha qui in Svezia?"


(tic tac, tic tac, tic tac...)

È facilissima, lo so! Ma nonostante tutto voglio darvi 3 aiutini... (Ah! Vedo già il notaio che si arrabbia...)

1) È sempre presente in quantità sovrabbondante.
2) È tipico trovarlo sulla pasta con il sugo a base di pomodoro. Ad esempio, l'ho visto tempo fa al ristorante della Kulturhuset ricoprire interamente un piatto di penne all'arrabbiata, accompagnato da uno spicchio di limone (limone che la distinta signora che aveva ordinato il piatto ha pensato bene di spremere sul tutto prima di iniziare il pasto).
3) Uno dei più conosciuti ed eleganti ristoranti italiani di Stoccolma riporta in calce al menù pizze: "TUTTE le nostre pizze contengono pomodoro, mozzarella e XXXX (dove XXXX è l'ingrediente principe).

Veramente facile, eh? Lo si trova praticamente ovunque, nel sandwich italiano venduto in stazione come sugli spaghetti alla carbonara che ho mangiato oggi in uno dei ristoranti del campus (la qual cosa, oltre ad avermi un po' stranito, mi ha chiaramente ispirato questo post).

Bene, ormai vi ho detto tutto!! Il primo che risponderà correttamente si aggiudicherà il meraviglioso premio. Sul serio!!!

I nostri centralini sono roventi... Chi sarà il fortunato, chi?

(art.5.5.1: Sono esclusi dalla competizione appartenenti alla famiglia (quella allargata, non quella naturale) dell'autore)
(art.5.5.2: Invece no. Causa ripensamento del legislatore, questo articolo abolisce il precedente, per cui non è escluso nessuno)

domenica 22 novembre 2009

tre soltimmar i november

tre ore di sole in tutto novembre. possibile?

sì, fra il primo e il 16 di novembre la nostra bella stoccolma ci ha concesso soltanto 3 ore di sole, contro la media di 50 per tutto il mese.

un quotidiano on line ha dato alcuni consigli pratici per sfuggire alle ansie e depressioni della SAD:

- cercare di godere il più possibile della luce del giorno (c'era bisogno che ce lo dicessero?)
- accendere quante più luci si può (già, se non vogliamo andare tastoni per casa...)
- lavorare vicino a una fonte di luce naturale (chi ha una scrivania lontano dalla finestra può sempre dare un colpo in testa al collega più fortunato e poi rubargli il posto...)
- andare dove c'è sole (wow, ideona!)
- evitare il caffè dopo cena (ma va?)
- mangiare cioccolato fondente - migliora l'umore (forse l'unico suggerimento sensato!)

per fortuna che ieri il sole novembrino si è mostrato in tutto il suo obliquo splendore. altrimenti ci toccava prendere il primo volo per la quasi estiva australia.

hornstulls strand, södermalm
21 novembre 2009, intorno all'ora di pranzo

(foto di davide)

p.s. hornstull pullula di locali per concerti e ritrovi. ecco la nostra scoperta di ieri.

giovedì 19 novembre 2009

tangoklubb

i giorni si fanno notti? il cielo è sempre più livido e pesante? la pioggia non dà tregua?
andiamo a ballare il tango!

o almeno ad ascoltare un po' di musica dell'epoca d'oro delle grandi orchestre davanti a un bicchiere di vino o una tazza di caffè, all'ultimo piano di un edificio di vetro, con vista panoramica sulle luci e i tetti bagnati della città. dentro, un pavimento di legno, lucido e sgombro, e tanti tangueros.

l'evento - gratuito - si terrà stasera e ogni due giovedì fino al 17 dicembre alla kulturhuset, che non si frequenta mai abbastanza. la descrizione in svedese dice: niente lezioni né consigli, solo ballo, finché il buonumore (o la malinconia) non sarà abbastanza...

mercoledì 18 novembre 2009

idag börjar festivalen!

inizia oggi la ventesima edizione dello stockholms filmfestival, con una cascata di titoli: ben 180 opere, provenienti da cinquanta paesi diversi. il festival, che durerà fino a domenica 29 novembre, è suddiviso in quattordici sezioni: in concorso; zona aperta; immagini dall'asia; lifetime achievement award, premio che verrà assegnato a susan sarandon; twilight zone; visione speciale; seminario; corti; indipendenti americani; visioni latine; visionary award, riconoscimento che andrà a luc besson; apocalypse - the time is now; work in progress; documania. non mancheranno le interviste con registi e produttori e altri eventi speciali (red, black e green carpet; megaschermo di ghiaccio a kungsträdgården; feste; ecc.).

quest'anno ci siamo decisi e abbiamo acquistato la tessera che dà accesso ai film in programma. qui un video molto carino e le indicazioni su come diventare soci e comperare i biglietti per i singoli spettacoli.

ora abbiamo solo l'imbarazzo della scelta. ho appena preso gli ultimi posti per an education, una produzione inglese della danese lone scherfig - la regista del divertente e toccante insieme italiano per principianti - sceneggiata da hornby. davide ancora non lo sa, ma intanto dovrebbero essergli arrivati i biglietti direttamente sul cellulare. che meraviglia, internet!

fra i tanti film che ci interessano: lo svedese e futuristico metropia, i cui biglietti però sono già esauriti; il durissimo film-documentario brasiliano gara pa; l'indipendente americano the girlfriend experience, di soderbergh; e visto che i danesi non ci deludono quasi mai, il work in progress kvinden der drømte om en mand (la donna che sognava di un uomo) di per fly, di cui abbiamo già visto altre opere, come l'eredità e il più bello la panchina.

moltissimi i film asiatici che ci ispirano. credo che non mancheremo alla proiezione del coreano old partner, e so già che mi commuoverò; adrift, che dal trailer mi ricorda un po' in the mood for love, un film che mi era piaciuto assai anche per le belle musiche, e un po' singapore dreaming, anche se il primo è vietnamita, il secondo cinese e il terzo, ça va sans dire, singaporiano. sembra interessante anche sawasdee bangkok e map of the sounds of tokyo, quest'ultimo della spagnola coixet.

ha attirato la mia attenzione anche fish tank e non vorrei perdermi amreeka. infine un film verde d'animazione: 9, prodotto da burton.

finalmente un (bel) po' di colore in questo autunno così spento!

lunedì 9 novembre 2009

Regole ferree

Durante il trasloco mi è capitata in mano una vecchia copia di USA Today, rimasta in casa dopo non so quale viaggio. Prima di buttarla ho sbirciato una vignetta, e quello che ho trovato mi ha ispirato il post di oggi...

Non si scherza.
In tema di sicurezza stradale la Svezia adotta la tolleranza zero.
E' noto a cosa si va incontro se si viene trovati alla guida con un tasso alcolico superiore a 0.2. E gli svedesi si adeguano: chi beve (anche mezzo bicchiere di vino) non guida. A volte, se ha bevuto tanto, non guida nemmeno il giorno dopo. Punto.

Ah, sì, non si scherza proprio. Si può venire multati persino per aver starnutito mentre si è al volante. Suona strano anche a me, e non ho il tempo di verificare approfonditamente i termini e le condizioni di questo divieto, magari è una bufala, per cui prendetela un po' con le molle. Tuttavia una prima e veloce ricerca su Google lo confermerebbe...

Allora perché la Svezia rimane uno dei pochi paesi al mondo (quasi l'unico se si escludono diversi stati degli USA) in cui si può usare il telefonino mentre si guida?

Sto parlando dell'uso senza auricolari, ovviamente. E non solo, ma anche dello scrivere messaggini. Magari è solo questione di lentezza nel delineare e promulgare la legge (strano, per altri provvedimenti sono stati rapidissimi), ma almeno la compagnia dei bus pubblici potrebbe adottare regolamenti interni (ricordo che in Italia agli autisti era stato proibito ben prima che ci fosse il divieto per legge). Qui non è raro imbattersi in autisti di autobus cittadini che chiacchierano tranquillamente, telefono alla mano.

Recentemente ha fatto scalpore il caso di un autista che è stato licenziato perché scriveva messaggini mentre era alla guida. Lo scalpore risiedeva nel fatto che fosse stato licenziato. I sindacati lo hanno difeso strenuamente. E se non c'è nessuna legge che glielo vieti, hanno pure ragione.

Non è che della cosa non si parli. Vengono fatti studi, campagne di sensibilizzazione alla TV o sui giornali, viene consigliato caldamente di evitare di usare il cellulare mentre si guida.
E nei siti che indicano le regole da osservare mentre si è alla guida ai turisti in visita, insieme ai vari divieti compare spesso un generico "meglio non usare il cellulare".
E' da quando sono arrivato qui (ma forse anche da prima, non saprei) che si annuncia che la Svezia sta andando verso una regolamentazione in materia, "per adeguarsi alla posizione degli altri stati europei".
Nel frattempo però vengono fatti studi che dimostrano come usare gli auricolari non cambi granché (e come in sostanza, dico io, legiferare in questo senso sia inutile).
Parentesi gustosa... :
Fino a poco tempo c'era un posto dove era proibito usare il cellulare: in metropolitana, perché si sarebbero potuti disturbare gli altri passeggeri!

Mah, a volte questo paese mi sorprende...



ed ecco la famigerata vignetta...

martedì 3 novembre 2009

Goodbye Arizona...


Beh, non abbiamo vinto.

Ce l'abbiamo messa tutta (chi più, chi meno), ma non abbiamo potuto nulla contro la sorte malevola. Tra le 12 squadre prime in classifica sono stati estratti come vincitori del viaggio i MouseTramp: Johannes Wilbertz, Erik Nilsson, Jan Ove Bratteng, Hanna Karlsson. Non ho idea di chi siano, anche se dal cognome dovrebbero essere tutti più o meno Svervegi. Potrei fare una polemica Italian style ventilando un'estrazione pilotata a favore dei concorrenti autoctoni, ma temo che sarei platealemente nel torto. E poi 3 anni in Svezia stanno già lasciando il segno e mi stanno trasformando in un buon cittadino ossequioso delle regole (scrosci di risate misti ad applausi).


Per ricapitolare chi si fosse perso le puntate precedenti:


QUI c'è il racconto di quando siamo partiti per questa fantastica avventura (yuppiii).
QUI invece esprimo la gioia per la fine della competizione e per essere arrivati primi (ma più per la fine della competizione).
Ma noi non ci arrendiamo. L'anno prossimo ci riproveremo (scrosci di risate, applausi, chiusura sipario).

mercoledì 14 ottobre 2009

hur dricker du?

come bevi? o meglio, chi sei quando bevi?



la canzone mi piaceva e ho fatto un po' di ricerca sul web. le parole sono di carl michael bellman, poeta e compositore svedese fra i più significativi nel panorama scandinavo del '700, il cui primo traduttore fu nientemeno che hans christian andersen. il pezzo del video si intitola vila vid denna källa, (riposa a questa fonte, ndr), e mi ricorda tanto un canto tradizionale italiano che secoli fa suonavo a quattro mani con il maestro di pianoforte: parlava di un cervo in mezzo a un bosco, che si abbevera... ovviamente non sono più in grado né di suonare né di fare la così poco gratificante parte da contralto, ma pazienza. senz'altro, in comune i due componimenti hanno qualche elemento barocco e idillico. l'originalità di bellman - per il suo tempo, almeno - sta nell'aver cantato la stoccolma di allora, nonché la vita di prostitute e marinai, con tanto di taverne, risse e scene di sesso, senza tralasciare le ambientazioni bucoliche. su musiche popolari destinate a diventare parte integrante del patrimonio culturale svedese, molte delle sue composizioni sono intonate ancora oggi in occasioni formali o comunque di festa o commemorazione.

questo canto, che fa parte della raccolta "le epistole di fredman", narra di un orologiaio realmente esistito - il signor fredman, appunto - che invita la sua sposa, la bella ulla, a unirsi a lui nei brindisi: una colazione a base di vino rosso speziato (ecco che entra in gioco la pimpinella d'inizio canzone, per cui davide sorride sempre) e carne di beccaccia, nei pressi di una sorgente orlata di fiori di ogni specie e ninfe zelanti del proprio dovere. peccato che i brindisi di fredman siano un po' troppi e che a fine canto lo conducano alla morte. äntlig i detta gröna / stod ulla sista gången brud / den sist gången brud (infine, in mezzo a questo verde / ulla fu sposa per l'ultima volta / sposa per l'ultima volta).

immagino sia proprio per evitare questi eccessi e portare l'attenzione sui rischi dell'alcol che la canzone di bellman è stata scelta per la campagna che imperversa in tivù. scelta azzeccata direi, ancor più per come il tema brioso stride con il delirio riproposto in video.

l'iniziativa è dell'iq, consociata della systembolaget ab (la catena di negozi a gestione statale, unici venditori al dettaglio di bevande alcoliche in svezia). lo scopo dell'azienda stessa è promuovere un approccio intelligente al consumo di alcol, aumentato significativamente negli ultimi anni. secondo i dati dell'iq, nel 1996 il consumo annuo di alcol puro per svedese dai 15 anni in su era di 8,4 litri ; nel 2005, era salito a 10,2 litri. l'oms avrebbe statistiche diverse, che vedrebbero gli italiani più bevitori degli svedesi.

in realtà, credo che il vero problema sia come è ripartito questo consumo. se in italia si beve in media un bicchiere di vino a pasto, per esempio, e si registra una minore frequenza di abusi alcolici, qui si tende più che altro al cosidetto "binge drinking", la prassi del bere finalizzata alla sbronza.

chi conosce lo svedese, potrà rispondere alle domande del test suggerito dallo spot (su una scala da 1 a 10, io arrivo alla seconda tacca, con un dito di vinello rosso quasi tutte le sere e un superalcolico una volta al mese...).

bellman, fra l'altro dedito a bacco, non avrebbe potuto augurarsi un uso migliore dei suoi pezzi!


Update:

ecco il video di IQ precedente, di cui si è discusso nei commenti. Anche qui il contrasto tra la melodia e le immagini è molto interessante ed efficace...



mercoledì 7 ottobre 2009

italienska filmfestivalen

dal 2 all'8 ottobre si tiene la dodicesima edizione del festival del cinema italiano in svezia, organizzato con il contributo del ministero per i beni e le attività culturali.

sì, lo so. mi ero riproposta di parlarne tempo fa e ora la comunicazione arriva in ritardo, ma forse siamo - e siete - ancora in tempo per vedere le ultime proiezioni.

stasera alle 18:15 andremo a vedere focaccia blues, un film documentario del regista nico cirasola, che sarà in sala. è la storia realmente accaduta di un panettiere pugliese che sfida un colosso americano... ce la farà? è chiaro per chi faremo il tifo.

pare segua focaccia & wine party. se riuscite a venire, ci trovate lì.

martedì 6 ottobre 2009

lunedì 28 settembre 2009

L'Arizona è più vicina


E' tempo di aggiornamenti. Non sia mai che i nostri affezionati lettori rimangano senza sapere come è andata a finire. Poi magari non riescono a dormire, si distraggono mentre sono alla guida... ecc. ecc., dando il via a un effetto farfalla di cui non vogliamo essere responsabili (ovviamente non mi riferisco al Butterfly effect di questo film, ma a questo classico racconto di Ray Bradbury, ispirato a questa teoria, il cui testo originale completo può essere trovato qui e quello italiano nelle raccolte "Il grande mondo laggiù" e "Le auree mele del sole", entrambe fuori catalogo ovunque. O se vogliamo, facciamo riferimento alla divertente parodia che ne fanno i Simpson nell'episodio di Halloween "La paura fa novanta").

Primo degli aggiornamenti. La camminata verso l'Arizona. I sei mesi sono passati e la competizione è appena finita. Indovinate a che posizione siamo arrivati nella classifica che conta per vincere il viaggio premio, e cioè quella del numero di giorni con più di 10000 passi?


PRIMI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ovviamente non siamo da soli. Insieme a noi, i Data Rats, ci sono altre 11 squadre. Beh, se contate che in totale, tra Università della California e Karolinska Istitute, sono arrivate alla fine ben 573 squadre...
Comunque, il viaggio premio sarà estratto a sorte fra noi 12 :)

Abbiamo compilato 3 questionari. Uno all'inizio, uno a metà e uno a fine gara. Come da regolamento, un nostro membro (Lovisa) è stato scelto per un check-up medico completo a inizio e fine competizione. Un nostro membro (sempre Lovisa) ha vinto uno dei premi settimanali a estrazione (due biglietti per un film a scelta, ovunque in Svezia; fra gli altri premi, magliette, massaggi e cotillon). Insomma contiamo sul c... ehm, sulla fortuna di Lovisa per essere estratti per il premio finale.

Lovisa corre più di tutti


Nella classifica per numero di passi compiuti, invece, siamo solo ventesimi, più che altro per demerito mio. Lovisa ha un impressionante 26° posto nella graduatoria INDIVIDUALE (cioè su 2023 iscritti, esclusi i ritirati, che nel totale dei sei mesi sono stati abbastanza numerosi). Jingmei e Lisen sono intorno al 150° posto, io al 523° :(((

Grafico del numero di passi in Agosto-Settembre. In Arancione la media di squadra, in rosso la mia performance, in grigio la media della competizione.


Prima di procedere nel dileggio, voglio ricordare che questa classifica, a differenza di quella dei giorni con più di 10.000 passi, vale solo a titolo personale, e non è associata ad alcun premio. Visto che io di soddisfazioni personali non ne cerco, chi se ne importa? :)

A questo punto volevo proprio postare una foto di gruppo dei Data Rats, ma è del tutto impossibile trovarsi per scattarla: Lovisa sta frequentando la scuola di medicina e passa in dipartimento solo la sera tardi, Lisen è ancora in maternity leave e c'è un paio di giorni random alla settimana, io ho cambiato lavoro e dipartimento, Jingmei ha un orrido sfogo sulla faccia che i dermatologi non riescono a spiegarsi.

Quindi riunisco virtualmente i nostri eroi con il buon vecchio photoshop e foto di repertorio.

Jingmei, Lovisa, Lisen (con la piccola Ester) e, dulcis in fundo, io da Starbucks.

Ora attendiamo il risultato dell'estrazione, pronti a difendere con le unghie e coi denti il nostro 8.33% di probabilità di vincere. Chissà.

martedì 22 settembre 2009

In zir par la furesta. Update/upgrade.

Il nostro raccolto, dopo la notevole scrematura effettuata dal micologo dei funghi vecchi o meno belli. In origine erano circa il doppio.


Siamo tornati a raccogliere i funghi. Il tempo non era ideale, ma ce la siamo cavata. Cesto da bici più una borsa di tela iperstrapieni di porcinelli e porcini. Battuto il record del fungo più grande, qui in foto con un modello.

Riuscite a trovare le 7 piccole differenze?

Come la volta passata, anche domenica abbiamo volutamente raccolto funghi del tipo Lactarius Torminosus. La volta scorsa se li era portati via Franco, il micologo, dicendo che ci faceva un trattamento lui con acqua e sale, altrimenti non erano buoni, e la cosa ci aveva fatto un po' sorridere, scettici.

Lactarius Torminosus

Ce n'era una quantità enorme e ne abbiamo riempita una borsa, ma avremmo potuto raccoglierne il doppio senza problemi.
Niente di strano se si considera che il Lactarius Torminosus è un fungo tossico e considerato velenoso e assolutamente non edibile in tutto il Mediterraneo. In Italia è chiamato "peveraccio delle coliche", per evidenti motivi...

Franco ci ha spiegato che in Finlandia lo consumano regolarmente, previo già citato trattamento. In effetti li avevamo raccolti per lui e glieli volevamo lasciare, ma non ha voluto, anzi ci ha reso edotti del segreto, che io ora divulgo...

-Pentola con 2 litri d'acqua
-3 misurini da caffè di sale (caffè svedese, un misurino circa... quanto? Aiutatemi... mezzo bicchiere?)
-Bollitura dei funghi tagliati a listarelle per almeno 10 minuti (noi abbiamo fatto 15)
-Eliminazione acqua di cottura e risciacquo
-Ricettina: condimento in insalata con pomodori a tocchetti, fagioli bianchi di Spagna, prezzemolo, aceto balsamico, capperi
-Riposo in frigo per un'ora
-Cena

Erano buoni. Un'insalata gustosa che Giusi, Mauro e io abbiamo mangiato senza nessunissimo problema, senza il minimo bruciore o la più piccola difficoltà digestiva.

Alla cottura odore di frutta (mele), carne soda e leggermente profumata di pepe (ma non piccante). Il giorno successivo il sapore era diventato un po' più amarognolo, ma di nuovo nessunissimo problema di alcun tipo. Non un fungo che ti cambia la vita, ma comunque nemmeno male.

Sino a qui il racconto, di seguito il commento:


NON FATELO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Proibisco a tutti categoricamente di ripetere la nostra esperienza, per una serie di validi motivi:

1) Tutto quello che ho scritto e scriverò potrebbe essere benissimo un'immane cavolata, io un pazzo malato o un burlone dal cattivo gusto.
2) Internet non possiede la verità assoluta e spesso vi sono scritte un mare di stupidaggini (tipo le mie). Ma con una rapida ricerca, potrete scoprire da soli che in Italia tutti gli esperti ne condannano il consumo. Scoprirete anche che in alcune zone della Calabria e Sicilia vengono tradizionalmente consumati (seguendo una ricetta più o meno simile), ma questo non cambia la classificazione del fungo: altamente tossico.
3) Se sbagliate qualcosa, o mi sono sbagliato io, o interviene un fattore X che qui non è venuto fuori, le conseguenze sono toste.
4) Non voglio prendermi, anzi solennemente e fortemente rifiuto, ogni responsabilità derivata dal consumo di Lactarius Torminosus.
5) Coi funghi non si scherza. Quasi tutti i Lactarius sono tossici, e ce ne sono di vari tipi, alcuni molto simili, ancora più pericolosi. I nostri erano stati tutti controllati da Franco, ed erano tutti Torminosus, ma i vostri?
6) Vi prego in ginocchio di non farlo.

lunedì 21 settembre 2009

bio och bioprogram

cinema e programmi

sono contenta perché stamattina ho fatto una felice scoperta, anzi più di una. mi sono imbattuta nel trailer di un film che si preannuncia quale evento mediatico in grado di lanciare un messaggio forte e chiaro ai 192 paesi che, a dicembre, saranno invitati a partecipare alla conferenza di copenhagen sulle sorti del nostro pianeta: the age of stupid, un ibrido fra documentario, genere drammatico e animazione sui cambiamenti climatici visti da un non troppo lontano 2055. si tratta di una produzione del tutto indipendente - motivo in più per parlarne - promossa da organizzazioni come greenpeace e wwf, finanziata tramite il crowd funding, un modello di raccolta fondi che si rivolge alla gente comune e che trova nel web 2.0 il suo sostrato ideale.

chiunque può acquistare la licenza di the age of stupid, organizzare una proiezione e tenere gli incassi per sé o per la propria campagna a favore dell'ambiente. ora a södermalm esiste - o forse sarebbe più appropriato dire "resiste" - un piccolo cinema che ha rischiato più volte di chiudere. si chiama rio, è gestito da una sola persona e vanta arredi degli anni quaranta recentemente restaurati grazie a diverse donazioni. il rio - che presenta film d'essai, 3D, opere in diretta dalla metropolitan opera di ny, letture di racconti per bambini e festival vari - è l'unico cinema di stoccolma che domani, 22 settembre 2009, proietterà la prima mondiale di the age of stupid, insieme ad altri cinquecentocinquanta cinema sparsi in quarantacinque paesi, dopo la presentazione ufficiale di oggi a new york, con tanto di tappeto verde, locale a energia solare e la presenza dell'ex segretario dell'onu kofi annan, cui seguirà l'incontro alle nazioni unite proprio in vista di copenhagen. la tecnologia satellitare, attraverso cui sarà trasmesso il film, permetterà di abbattere le emissioni di co2 risparmiando sulla produzione delle pellicole e sulla loro distribuzione.

purtroppo i pochi posti disponibili sono già esauriti, peccato non riuscire a partecipare all'evento! ma consiglio a chi vive in città di registrarsi sul sito del cinema rio per l'acquisto on line dei biglietti e per ricevere aggiornamenti sulle novità del programma (a breve l'ubuntu filmfestival, per esempio).

ed ecco il trailer di the age of stupid, che davide e io cercheremo comunque di andare a vedere in settimana:


mercoledì 9 settembre 2009

Titolo: Andrej Perboski. Ovvero incauti, sprovveduti principianti alla ricerca del porcino reale.

Sottotitolo: Per la föresta di Tyresta



Collocazione temporale: un discreto weekend di inizio autunno, con ancora nell'aria qualche lieve profumo tardoestivo.
Ambientazione: le foreste nei dintorni della capitale svedese.
Personaggi: "La banda dei cinque", versione ridotta de "I sinistri sei", ben noti al grande pubblico per le loro precedenti avventure.
Altri personaggi: la nervosa cavallerizza svedese, il micologo Franco.
Genere: avventura/thriller demenziale.


Stanchi della monotona vita cittadina e al contempo desiderosi di gustare prelibatezze della natura non apprezzate dagli indigeni, i nostri eroi decidono di passare una domenica diversa dal solito noleggiando una macchina e avventurandosi nella foresta. E' iniziata la stagione dei funghi, e gli stoccolmesi impazziscono per poche briciole di "kantarellen" (i nostri finferli, galletti, galluzzi, gallinacci).

Parentesi: tutte le altre prelibatezze micologiche che condiscono i nostri piatti, i locali non le conoscono. Apprezzano pizza o risotto coi porcini ordinati al ristorante italiano, ma non hanno idea di che cosa siano "i porcini". Verrebbe da pensare che questi e altri pregiati funghi qui non si trovino. Sbagliato. Ci sono, eccome. La varietà dei funghi è più o meno come quella italiana, e le foreste sono enormemente più grandi. Resta perciò un mistero perché negli anni non si sia sviluppata una cultura dei funghi simile alla nostra. Certo, ci sono gruppi micologici, mostre, come da noi, ma rimane assolutamente una cosa di nicchia. Gran parte della popolazione consuma e compra solo kantarellen, e se inciampa in un porcino, gli dà un calcio. Fine parentesi.

Consci delle enormi possibilità che la pressoché assoluta mancanza di concorrenza mette a loro disposizione, il magico gruppo di amici si butta all'avventura, nonostante la loro assoluta e scandalosa incompetenza.
Coraggiosi sì, ma stupidi no. Col fungo non si scherza. Viene definito da subito un piano di azione:

- dopo un breve brainstorming, concordano sul fatto che sommando tutte le loro conoscenze hanno un'idea di massima di come identificare il solo porcino. Sono ben di più i funghi che il palato vorrebbe assaggiare, ma l'inesperienza sovrana ne limita l'accesso. Ergo, si va a porcini, nient'altro. Coraggiosi e ottimisti.

- pare che al limitare della foresta di Tyresta, proprio domenica ci sia una mostra con esperti che si prestano al riconoscimento dei funghi. Questo è il punto nodale per gli ardimentosi. Se non dovessero trovare gli esperti, allora getteranno tutto.

- Marta conosce un posto. Tutti in coro: AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH! Ma alloraaaa!!! Beh? Coraggiosi, ottimisti, ma anche furbi come faine e approfittatori come il cagnolino di Amy quando ti giri e lasci il piatto incustodito. Zzzap!

Partono, lasciandosi dietro il reticente Antonio che adduce motivazioni verosimili di matrice vagamente lavorativa e che purtuttavia conferma da subito la sua presenza a un'eventuale susseguente mangiata di tagliatelle.
Il posto conosciuto da Marta (sul quale volutamente non sono qui rivelati dettagli) è al termine di una lunga stradina sulla quale forse le macchine non possono andare, ma che per pigrizia viene percorsa in macchina. Parcheggiano e si addentrano nel bosco alla rinfusa, senza bastone, un po' in fila indiana e un po' no, camminando su piani rocciosi o in mezzo a pozzanghere melmose, senza avere idea di come si cerchino i funghi.

-Ussssssignoreiddio!!! - esclama Mauro alla vista di un poderoso boleto, dopo pochissimi minuti.

Due degli esemplari raccolti. In questo caso entrambi leccini.


E non solo quello. In ogni angolo funghi di ogni tipo, di sicuro molti dei quali commestibili. In breve tempo la squadra riempie il cestino da bici che si era portata e posa per la foto ricordo, felice del risultato ottenuto, anche se incerta sulla commestibilità del raccolto.
I nostri vengono però interrotti nei festeggiamenti da una signora a cavallo che si avvicina e, con un sorriso gelido, senza nemmeno salutare, rammenta loro caustica che su quella strada le macchine non possono andare. Riporto questo passo per dare un'idea delle differenze tra Italia e Svezia: l'atteggiamento della signora equivale nella scala di comportamenti svedese a un più colorito "che c... ci fate qui con la macchina?" italiano, magari urlato.
I coraggiosi chiedono scusa e se ne vanno.


Foto di gruppo pre-assaggio funghi. Ci piace ricordarli così...


Destinazione Tyresta, foresta e parco Nazionale, di cui abbiamo parlato in un post qualche tempo fa. Bellissima, andateci. Tutte le info e i siti web di riferimento sono nel post già citato.
All'ingresso del parco, nel centro accoglienza, campeggia come sperato la mostra micologica, con relativi esperti a disposizione.
I due più impavidi, Marta e Davide, entrano timorosi con il loro cestino da bici dal contenuto dubbio, pronti a sottomettersi al giudizio dei luminari e speranzosi di non scatenare l'ilarità del convivio.
Mentre con fare giannipinottesco si palleggiano le responsabilità (-Vai avanti tu! -No, io non ci vado -Ma tu parli l'idioma... -E che c'entra, vai tu!) vengono interrotti da una voce che nella lingua natìa afferma:
-Qui si parla italiano, eh?

Il famigerato cestino, poi ulteriormente riempito...

E' il micologo Franco, un simpatico signore piemontese che da 35 anni vive a Stoccolma e che si è sempre occupato di funghi.
Racconta dell'associazione a cui appartiene, Svamp i Stockholm, ed esamina i funghi. Tutti leccini e porcini. Egregio lavoro. Alcuni li butta perché sono vecchi, e amministra consigli su come riconoscerli. Con estremo stupore si scopre che il tanto temuto boletus satanas è assente dalle terre di Svezia (a Gotland però c'è.). Nel frattempo arrivano i rimanenti eroi e si parla un po' di tutto, dell'Italia, della vita all'estero, della partita della nazionale, ecc.
Curiosamente, Nicoletta (minuta ragazza di origine sarda) viene da lui soprannominata la Sardina. Strano.

Ampiamente soddisfatti e appagati, i nostri trascorrono tronfi qualche altra ora per la meravigliosa foresta, buttando un occhio qua e là ogni tanto e rimediando un altro paio di porcini reali, facendosi un panino, e ritornando alla fine da Franco per un saluto e una controllatina finale agli ultimi reperti.

Sommamente stanchi e felici ritornano al fin de la historia a casa e impiegano le briciole di energie residue nel pantagruelico cenone a base di funghi serale, dove ricompare Antonio che, va detto, si dà molto da fare in cucina, e fanno la loro comparsa pure i meravigliosi fiori di zucca e le zucchine dell'orto di Marta... ma questa è un'altra storia.

Domenica 19 Settembre Franco e i suoi saranno ancora lì a dare una mano a chi ha bisogno di consigli. Per raggiungere Tyresta non è necessaria la macchina, ci si arriva anche in autobus. Se servono dritte, scrivete.
Noi ci torneremo di sicuro, questa volta con un cesto più grande.

lunedì 31 agosto 2009

Ricominciamo


Eccoci di nuovo.
Anche quest'anno ci siamo assentati per un po'. Vacanze, riposo dopo le vacanze, stress da inizio lavoro, pigrizia... beh, ora ci siamo. Siamo pronti a ricominciare.
Certo, ci dispiace anche quest'anno di non aver raccontato l'estate di Stoccolma. Abbiamo parlato spesso in passato di neve, laghi ghiacciati, tavolate di Natale, ecc., ma ci è quasi sempre sfuggita l'occasione di descrivere il sole a mezzanotte (beh, quasi...), i barbecue sui prati, le gite in kayak, e così via. Quest'anno in particolare ci sono stati un paio di momenti in cui il post stava per scaturire spontaneo dalla tastiera, e solo la già citata pigrizia lo ha impedito.
I rimasugli di quei pensieri mi sono rimasti appiccicati alle dita, e mi accorgo ora che sbatacchiandole ne salta fuori un nanoblog post-estivo...


Vacanze: Giusi e io per la via dell'influenza suina. Alla scoperta di New York prima e in giro per il Messico (Yucatan) in autobus poi. I primi Backpacker-Gourmet-Ambientalisti-Viveur che il mondo ricordi. Una vacanza che collocherei esattamente al centro del triangolo televisivo "Passaggio a Nord Ovest", "Pianeta mare" e "Gusto", con una puntatina involontaria a "E.R. medici in prima linea".

Famiglia: le cene in Romagna, principalmente a base di pesce e prodotti tipici. La fatica di mesi passati in palestra resa vana dai profumi e dai sapori di casa. Il viaggio in Danimarca, dove si è fatta conoscenza con la piccola e dolcissima Frida, neo-nipotina di Giusi (e per proprietà transitiva pure mia). Un batuffolo patatoso che ci ha rallegrato la fine dell'estate.

Stoccolma: di nuovo la nostra città, invasa come ogni estate (forse quest'anno ancora di più) dagli italiani, che nella sua dimensione non turistica ha offerto interessanti svaghi. Scuoto ancora un po' anulare e mignolo e ne salta fuori un microblog fotografico:


Stoccolma: didascalie estive


Pride: anche quest'anno ce lo siamo perso, essendo arrivati in città che era appena finito. La festa che caratterizza l'inizio di agosto, dove senza eccessivo caos, senza polemiche inutili, con una buona dose di divertimento e autoironia si manifesta per i diritti della popolazione omosessuale in tutti quei paesi dove tali diritti vengono lesi o negati. Vengono anche portati avanti interventi sociali e solidarietà. All'interno della manifestazione numerosi sottocortei hanno sfilato, come le fantastiche golden ladies, o varie categorie lavorative (ad esempio i medici, i poliziotti, gli insegnanti). Una festa.

Golden ladies




Proud policemen





Kulturfestival: una settimana dedicata alla cultura e alla musica, dal 10 al 15 agosto. La città era tutta un palco, un evento, un reading. Tutto gratis.
Dalla piazza dove si esibiva un ensemble di danzatori armeni, all'angolo dove sparava note un gruppo ska-punk turco. Film, musica d'avanguardia, musica classica, tango. Architettura, fumetti, fotografia, libri usati.









La corsa di mezzanotte: la Midnattsloppets è ormai una tradizione stoccolmese (e non solo). 21000 corridori registrati (numero massimo consentito, raggiunto diverse settimane prima della gara) si sono dati appuntamento il 15 di agosto per correre insieme per la città. Alla registrazione veniva fornito un chip e una maglietta Nike (sponsor). Ogni anno il colore è diverso, quest'anno è stato il turno del verde. Colpo d'occhio notevole. Corsa, fuochi d'artificio e città in festa fino a tarda notte.


mercoledì 1 luglio 2009

Occhio alla zecca


Né l'orso affamato a caccia per i boschi, né l'alce imbranato che staziona di notte in mezzo alla strada possono competere in termini di pericolosità per l'uomo con la più temibile delle creature che vivono in Svezia: la zecca.
Torniamo ad assumere, dopo tanto tempo, il ruolo di "blog di servizio in ritardo", che tanto ci era caro.
"In ritardo" perché la stagione delle zecche è già iniziata. "Di servizio" perché non è ancora terminata e si fa in tempo a vaccinarsi.

Zecche e Svezia. Un binomio sempre più forte, consolidato nel tempo.
Qui il mutamento climatico non si fa sentire, come accade in Italia, con estati sempre più torride (per quanto l'afa, fino a pochi anni fa sconosciuta, faccia di anno in anno sempre più spesso la sua comparsa e negli ultimi anni mezzi pubblici e negozi inizino a dotarsi di condizionatori, cosa impensabile fino a qualche anno fa). Qui il problema grosso sono gli inverni miti e piovosi (quello passato è stato tutto sommato un'eccezione) e il proliferare tardo primaverile degli insetti.
Tra loro le pericolosissime zecche, portatrici di varie malattie, come la borreliosi o malattia di Lyme (casi riscontrati negli ultimi 20 anni anche in zone alpine italiane), molto pericolosa ma se diagnosticata in tempo curabile abbastanza facilmente con terapia antibiotica, e la TBE, o encefalite trasmessa da zecche (comparsa per la prima volta in Italia nel 1994, in provincia di Belluno, e fortunatamente ancora relegata solo ad alcune aree delle Alpi del nord est), raramente mortale, molto più spesso gravemente degenerativa a livello neurologico e con prognosi variabile a seconda dell'età e del tipo di vita condotta. La TBE non è curabile.
Esiste però la vaccinazione. Viene effettuata in tre dosi, le prime due nell'arco di 1-3 mesi (garantiscono una protezione dell'85%), la terza entro il primo anno, cui seguono richiami triennali.
Qui in Svezia la zecca infetta è presente soprattutto nelle zone costiere del sud e negli arcipelaghi, zone molto popolose o comunque meta di transumanze turistiche estive.


Zone maggiormente a rischio per la TBE


Per quanto l'area di diffusione non sia estremamente estesa, l'ammontare delle persone esposte e la proporzione di zecche infette fa sì che la Svezia al 2008 sia stato il paese con il più alto tasso di encefalite trasmessa da zecche in tutta l'Europa occidentale, con un aumento esponenziale rispetto agli anni passati, aumento che tuttora continua.
La Svezia si sta impegnando enormemente per affrontare il problema. La campagna iniziata qualche settimana fa è imponente:
pubblicità televisive, cartelli per strada, interventi nelle scuole, addirittura il bus per vaccinarsi che gira per Stoccolma.

Fästingbussen

Quest'anno più che mai abbiamo sperimentato la cosa in prima persona. Innanzitutto ci siamo vaccinati, anche se all'ultimo momento. Sono diversi i centri in città in cui è possibile farlo, come Sveavaccin e Centrumkliniken.
Durante la gita in barca a vela, Marta, Nicoletta e Antonio hanno trovato zecche che camminavano sui loro vestiti, in cerca di un punto in cui mordere. Qualche giorno dopo io ne ho incautamente e involontariamente staccata una che mi aveva morso attaccandosi all'interno dell'articolazione del ginocchio e se ne stava lì beata.

Per cui ce la sentiamo di darvi brevi consigli:
- se prevedete un soggiorno prolungato, una lunga camminata in un parco, giornate in giardino o qualsiasi attività da svolgersi in zone umide e erbose costiere o dell'arcipelago, considerate la possibilità della vaccinazione e rivolgetevi al vostro medico o a uno dei centri che la praticano per ricevere consigli e informazioni;
- usate un buon repellente per gli insetti, preferibilmente quelli in cui è indicata l'azione contro le zecche;
- esaminate attentamente i vestiti, gli zaini. Quando possibile, controllate minuziosamente tutta l'epidermide (e dico TUTTA, chi vuole capire capisca...), in particolare dove la pelle è più morbida (i.e. interno ginocchio, gomiti, ascelle, ecc.);
- se trovate una zecca attaccata, rimuovetela cautamente, se possibile usando l'apposito attrezzino, evitando di lasciare la testa dell'insetto all'interno della pelle;
- se la testa dovesse rimanere all'interno, può essere rimossa con l'ago come si fa per le schegge di legno. A questo punto, però, confido che vi siate già consultati con qualcuno ;)















Qualche esempio dei citati attrezzi rimuovi-zecche...



Beh, non vorremmo a questo punto avere scatenato allarmi e panico generalizzato... bastano poche e semplici precauzioni, essere coscienti della cosa, e il resto vien da sé.

Per cui se vi capita, se vivete qui o se siete in vacanza e avete qualche giorno per godervi una Svezia decisamente poco conosciuta alla maggior parte dei turisti italiani, visitate senza indugio il meraviglioso arcipelago di Stoccolma, magari pernottando in qualche isoletta boscosa e facendovi un bel giro in kayak per le acque placide e i paesaggi da fiaba della zona...

E in bocca alla zecca ! (ops, questo forse non dovevo dirlo... ;) )