domenica 30 settembre 2007
grattis
sabato 29 settembre 2007
röda tröjor
delirium
mercoledì 26 settembre 2007
martedì 25 settembre 2007
Lambrusco e Popcorn - recensioni
Mi riservo l'onore di presentare la migliore rubrica di critica cinematografica di questo BLOG. Il titolo lo avete già letto, vuole rappresentare le nostre diverse attitudini davanti allo schermo cinematografico. Ai più sarà evidente chi dei due si farà carico della parte del Lambrusco (io) e chi invece di quella del Popcorn (Giusi). I giudizi verranno espressi in Köttbullar, la famigerata polpetta svedese (mi pare ovvio). Si va da un minimo di una (Mph! Pessimo film!) a un massimo di cinque (Gnam! Fantastico!).
Partiamo da dove si parte di solito, e cioè dall'inizio:
Titolo: Be with me
Produzione: Singapore (2005)
Regia: Eric Khoo
Lambrusco: La sensazione che mi è rimasta è di avere visto due film, sui quali ho due opinioni diverse, quasi contrapposte. Si parte con la narrazione di tre storie, fra loro apparentemente non connesse, che hanno per protagonisti due ragazzine, una guardia giurata e un anziano proprietario di negozio. Con calma e sussurrata attenzione, il regista esplora le vite dei protagonisti, tutte caratterizzate da una non ambita solitudine, che si abbatte su di loro in maniera diversa e con implicazioni e conseguenze differenti in ciascuna vicenda, contro la quale ciascuno reagirà a modo proprio e con diverse fortune. Le tre storie finiscono per intrecciarsi, sino a un finale più o meno comune. Ma qui siamo arrivati solo alla metà del film. Complice la rottura del lettore DVD abbiamo visto il seguito la sera successiva.
Belle le atmosfere, i silenzi, le luci di un'inedita solitaria Singapore della prima parte, sconvolgente la testimonianza e la placida forza della protagonista della seconda.
Ma così non so. Forse un filo conduttore può essere la domanda, disperata, gridata all'inizio dai tre protagonisti, distrutti dal vivere senza qualcuno accanto, e la risposta data alla fine dal coraggio semplice ma inarrestabile dell'autrice.
Giudizio: 3 Köttbullar.
lunedì 24 settembre 2007
djur
giovedì 20 settembre 2007
torsdag
mercoledì 19 settembre 2007
Canzoni che hanno fatto la storia
Un, due, tre,
quattro, cinque e sei,
un saltino e sono sulla gamba di costei.
Un, due, tre, quattro, cinque e sei,
mi permetta un morsettino,
scusi non ce l’ho con lei.
Un, due, tre, quattro, cinque e sei,
la pancina adesso è piena.
Ciao, goodbye, aufwiedersen.
Trascritta a memoria, dove risiede indelebilmente dalla mia infanzia. In foto, il circo delle pulci:
venerdì 14 settembre 2007
mercoledì 12 settembre 2007
hjortron...
come in ogni lingua, anche in svedese i nomi delle bacche - bestia nera dei traduttori, insieme ad altre definizioni del mondo vegetale o animale - sono innumerevoli e spesso variano da regione a regione. il povero traduttore che si imbatte in qualche rarità botanica da trasferire in un altro contesto linguistico e culturale può sperare di riuscire a scovare almeno il nome scientifico del frutto in questione (e in caso ringrazi lo svedese linneo, padre della nomenclatura binominale... ahhh, ma che testa ci hanno fatto, gli svedesi, con il trecentenario della sua nascita?!).
certo è che per chi è nato in pianura padana, senza pensare a chi vive in qualche deserto o foresta pluviale, il concetto di "mora artica" potrebbe rimanere oscuro, a prescindere dall'esattezza della traduzione.
in suomi era lakka (credits: nientepopodimeno che il menu del pranzo di nozze di kukka&stefano... oddio, l'ho capito solo adesso che quella effigiata sul retro della moneta finlandese da due euro è proprio una lakka).
in italiano si chiamerebbe camemoro o, giustappunto, mora artica, definizione certamente più esotica. fatto sta che il rubus chamaemorus cresce spontaneamente solo fra il 55 e il 78 parallelo nord o in qualche zona montuosa poco più a sud.
ricchissimo di acidi grassi, carotenoidi e antiossidanti, il camemoro, che matura proprio in questo periodo - gulp! occorre prepare un cesto per le prossime gite fuori porta - era considerato alla stregua di un piccolo tesoro dalle popolazioni sami. guai a chi rubava la provvista di more artiche per l'inverno (ma soprattutto guai a chi veniva derubato... dove l'andavano a pescare, poi, la vitamina c?)!
mah, io posso solo dire che a mio avviso questo frutto cicciottello dal colore ambrato è delizioso. asprigno, ma non troppo. non vedo l'ora di provare la mia hjortronsylt - la marmellata - sul gelato alla vaniglia!
p.s. arghhh, abbasso la globalizzazione: ho appena scoperto che l'ikea vende una "confettura di bacche polari"... (altra traduzione). così ora anche l'ecuadoregno - non me ne voglia - saprà che gusto ha la mora artica!
domenica 9 settembre 2007
mjölk och... drakar
la prossima volta che andrò in biblioteca, prenderò in prestito bröderna lejonhjärta, tradotto in italiano con il titolo i fratelli cuordileone. la dragonessa di astrid lindgren sputava fuoco e si chiamava katlà! un bel presupposto per leggere il libro.
venerdì 7 settembre 2007
Dai! Simpsonizzati anche tu!
E se ne hai voglia, simpsonizza i tuoi amici, tuo zio, la vicina di casa di tua nonna!
Simpsonizza il mondo...!
Che ne dici, ggiovane? Quest'idea ti piace un frego? E allora VIA! Non perdere tempo nella banale realtà quotidiana ed entra di forza nella fantasmagorica esistenza gialla dei Simpsonizzati!
In foto: Giusi, Davide e il loro cane immaginario Magellano
PS: Non ho capito perché Giusi si è fatta la faccia rosa e a me l'ha fatta gialla. Mah.
martedì 4 settembre 2007
Ma avete cliccato su Procopio ?
om hästar och... grodor
domenica 2 settembre 2007
Le nuvole
Un paio di giorni fa stavo scendendo sfrenato (nel senso che non mi vanno i freni) in bicicletta lungo la discesa di Solnavägen (questa parola verrà editata da Giusi, che ci metterà gli accenti giusti) in direzione del centro commerciale. Mi beavo della folle velocità, dato che l'aria fresca contro il viso compensava gradevolmente il picchiare del sole, caldo ai suoi massimi nazionali. Anche qui l'azzurro del cielo era il colore predominante nel paesaggio. Non una nuvola a pagarla 100 corone. Nello spazio di un batter di ciglia, forse due (diciamo di un batter di ciglia alla mattina appena svegli, vah), ombra, buio e freddo. Un'astronave bianca di materiale nuvolaceo era comparsa credo dal nulla per invadere il pur ampio spazio a me sovrastante. Si muoveva a velocità estremamente elevata, sospinta da un vento professionale: il tempo di osservarla e non c'era più. Sole e caldo come prima.
Ma a quel punto mi ero fatto più guardingo, e non avrei assolutamente lasciato che la natura mi sorprendesse ancora. Per cui, un occhio alla strada e un occhio al cielo (è possibile, ma non provateci), con tutti i sensi all'erta ma senza ovviamente diminuire la velocità, mi sono preparato al successivo arrivo. Sono stato comunque colto di sorpresa dalla forte elettricità che ha cominciato a pervadere l'aria, seguita a ruota da un'armata di veloci e minacciosi carri di cotone scuro guidati, credo, da Odino in persona.
Sarà stata l'elettricità, sarà stata la velocità in continuo aumento, sarà stata l'energia ancestrale proveniente dal dio monocolo, ma una strana e esaltata euforia si è impadronita di me. Avrei potuto essere su qualche bestione ora estinto, roteando un martello da guerra, all'assalto di un bastione solitario e non avrebbe fatto la minima differenza.
Le forze della natura sono al comando. Piegarsi alla loro volontà ed averle come potenti alleati, o contrapporsi scioccamente, da veri eroi, a loro, sfidandole in campo aperto. Un nemico il cui valore nobilita chiunque lo affronti, perfetto per chi brama una fine gloriosa e sicura. La formica che grida orgogliosa e disperata di essere schiacciata, e il suo grido appare come il più flebile dei lamenti. Quella che monta sulle spalle del gigante, che grazie a esso andrà lontano, ma di certo il dove non lo deciderà lei.
Vivendo qui non è difficile capire l'origine delle saghe e di tutta la mitologia nordica. Calza a pennello. Ti viene da pensare che sia così anche altrove, in Italia ad esempio, e che altrove, se si esclude qualche temporale scenografico, sia solo un pò più difficile da sentire.
kärlek till norden
se passando da queste parti non aveste fatto in tempo a sbellicarvi dalle risate giocando a kubb (ah, non si gioca più con gli elmi in testa???) o a rimpinzarvi a forza di assaggiare le celeberrime köttbullar e, per puro caso, vi trovaste a passare da atlanta (!)
... ecco dove andare!
p.s. per gli estimatori: non mancherà il pølse danese!