Inizio dicendo che questo è probabilmente il post pubblicato con maggiore ritardo da quando abbiamo il blog.
E' da ben due anni e mezzo che, tra dimenticanze e svogliatezze, aspetta di essere scritto.
E sì che è una cosa importante e curiosa al tempo stesso, che calza a pennello con la struttura del nostro diario.
Se siete italiani e vivete a Stoccolma non potete non essere tifosi degli azzurri. Non parlo della formazione di stelle del calcio del bel paese che rappresenta (più o meno) la nostra patria natia nelle competizioni internazionali, ma parlo dell'orgoglio dell'italico emigrante nella terra di re Gustavo, del manipolo di eroi mediterranei che tutte le domeniche sfida agguerrito le coriacee compagini scandinave. Parlo di ragazzotti italici cresciuti a pane e calcio, col pallone nelle vene, orgogliosi di vestire il colore dei loro padri. A combattere stoicamente una miriade di Sven, Bjorn, Gustav, Fredrik ecc, ci sono i Franco, Gaetano, Serse, Giancarlo, Alessandro...
Si chiamano proprio come dice il titolo: Azzurri.
Sono una squadra storica della lega calcistica svedese, fondata nel 1971 da un gruppo di amici italiani appassionati del giuoco del pallone. Dopo alcuni anni in cui ha rischiato di scomparire, dal 2008 è stata riformata e ha ricominciato daccapo, ripartendo dalla 7a divisione. Io ho assistito a questa rinascita grazie a un caro amico, uno dei baluardi della difesa del team, il mitico Gaetano Marrone da Bitonto, provetto stopper, ultrà del Bari nonché, a tempo perso, ricercatore universitario.
L'anno scorso, dopo gli allenamenti iniziali nei quali alle nostre stelle veniva promesso un futuro radioso, gli azzurri si sono scontrati con la dura realtà ("Mah, diceva l'allenatore che il campionato lo vincevamo facile, invece abbiamo fatto due pareggi e tre sconfitte. Boh!").
Un girone che non era quello atteso ha messo alla dura prova le capacità di reazione dei ragazzi, che si sono rimboccati i calzettoni e hanno recuperato i punti persi. Non sono stati promossi, ma hanno fatto una dignitosissima figura, vincendo anche contro alcune squadre importanti della categoria.
In una domenica frizzantina (!!!) di primavera sono andato a sostenerli, insieme ad altri amici. Due italiani, un persiano e due colleghe svedesi. Ci siamo presentati allo stadio (unici tifosi della giornata, contando anche quelli della squadra avversaria) a supportare Gaetano. Avevamo preparato anche uno striscione dedicato al nostro idolo, con cui lo abbiamo fotografato, ed eravamo muniti di trombette e lingue di menelicche.
Appena ci hanno visti, i ragazzi della panchina hanno ovviamente iniziato a prenderlo in giro, e l'allenatore ha sbuffato: "Ecco, adesso mi tocca pure farlo giocare".
In realtà era un bonario scherzo, visto che il nostro è perennemente fra i titolari, insostituibile o quasi, e per l'occasione era a riposo solo perché veniva da uno stop.
Il suo ingresso e soprattutto il nostro tifo hanno fatto sì che la squadra rimontasse il gol di svantaggio iniziale e andasse a pareggiare.
(Qui trovate un'incredibile intervista in italo-svedo-inglese rilasciata a caldo dal grande centromediano al cronista internazionale. L'amico Hatef)
Ma purtroppo il tifo non è sempre quello dei grandi eventi. I simpatizzanti sono tanti, ma i supporter allo stadio scarseggiano e non va bene. I giovini se lo meritano un po' di sostegno, si allenano a lungo e duramente nel lungo inverno svedese.
Quest'anno, come l'anno scorso, è partita male e i nostri hanno a lungo navigato in cattive acque, ma poi con la grinta che li contraddistingue (famoso lo scontro con il Monteriva, squadra di oriundi turchi, finito LETTERALMENTE a mazzate) si sono pienamente ripresi e sono risaliti fino al quarto posto.
Ora sono reduci da un'ottima serie di quattro vittorie e un pareggio e aspettano i loro fan alla penultima partita della stagione, Domenica 3 ottobre alle 14.00, stadio di Åkeshov, (Åkeshovsvägen 43 BROMMA), poco fuori dal centro, linea verde della metropolitana.
Per cui, orsù, sosteniamoli. Le loro divise azzurre (o bianche), i loro sponsor Lavazza, San Pellegrino, ecc., non possono non fare scintillare una lacrima di nostalgia sulla pelle del nostro viso latino indurito dalle gelide raffiche del vento del nord.
Sul loro sito trovate tutte le informazioni, contattateli se volete saperne di più. Ogni anno si riapre il reclutamento, con allenamenti e provini (siete giusto giusto in tempo per la prossima stagione...), per cui se siete in zona per un po' e avete grinta e ardimento da vendere, potete giocarvi il posto in squadra con gli altri.
E anche io vorrei fare la mia parte, contribuendo d'ora in poi con qualche aggiornamento sulla loro epica lotta e qualche intervista da tramandare ai posteri.
Da Stoccolma è tutto, a voi la linea, studio.
E Forza Azzurri!
E' da ben due anni e mezzo che, tra dimenticanze e svogliatezze, aspetta di essere scritto.
E sì che è una cosa importante e curiosa al tempo stesso, che calza a pennello con la struttura del nostro diario.
Se siete italiani e vivete a Stoccolma non potete non essere tifosi degli azzurri. Non parlo della formazione di stelle del calcio del bel paese che rappresenta (più o meno) la nostra patria natia nelle competizioni internazionali, ma parlo dell'orgoglio dell'italico emigrante nella terra di re Gustavo, del manipolo di eroi mediterranei che tutte le domeniche sfida agguerrito le coriacee compagini scandinave. Parlo di ragazzotti italici cresciuti a pane e calcio, col pallone nelle vene, orgogliosi di vestire il colore dei loro padri. A combattere stoicamente una miriade di Sven, Bjorn, Gustav, Fredrik ecc, ci sono i Franco, Gaetano, Serse, Giancarlo, Alessandro...
Si chiamano proprio come dice il titolo: Azzurri.
Sono una squadra storica della lega calcistica svedese, fondata nel 1971 da un gruppo di amici italiani appassionati del giuoco del pallone. Dopo alcuni anni in cui ha rischiato di scomparire, dal 2008 è stata riformata e ha ricominciato daccapo, ripartendo dalla 7a divisione. Io ho assistito a questa rinascita grazie a un caro amico, uno dei baluardi della difesa del team, il mitico Gaetano Marrone da Bitonto, provetto stopper, ultrà del Bari nonché, a tempo perso, ricercatore universitario.
L'anno scorso, dopo gli allenamenti iniziali nei quali alle nostre stelle veniva promesso un futuro radioso, gli azzurri si sono scontrati con la dura realtà ("Mah, diceva l'allenatore che il campionato lo vincevamo facile, invece abbiamo fatto due pareggi e tre sconfitte. Boh!").
Un girone che non era quello atteso ha messo alla dura prova le capacità di reazione dei ragazzi, che si sono rimboccati i calzettoni e hanno recuperato i punti persi. Non sono stati promossi, ma hanno fatto una dignitosissima figura, vincendo anche contro alcune squadre importanti della categoria.
In una domenica frizzantina (!!!) di primavera sono andato a sostenerli, insieme ad altri amici. Due italiani, un persiano e due colleghe svedesi. Ci siamo presentati allo stadio (unici tifosi della giornata, contando anche quelli della squadra avversaria) a supportare Gaetano. Avevamo preparato anche uno striscione dedicato al nostro idolo, con cui lo abbiamo fotografato, ed eravamo muniti di trombette e lingue di menelicche.
Appena ci hanno visti, i ragazzi della panchina hanno ovviamente iniziato a prenderlo in giro, e l'allenatore ha sbuffato: "Ecco, adesso mi tocca pure farlo giocare".
In realtà era un bonario scherzo, visto che il nostro è perennemente fra i titolari, insostituibile o quasi, e per l'occasione era a riposo solo perché veniva da uno stop.
Il suo ingresso e soprattutto il nostro tifo hanno fatto sì che la squadra rimontasse il gol di svantaggio iniziale e andasse a pareggiare.
(Qui trovate un'incredibile intervista in italo-svedo-inglese rilasciata a caldo dal grande centromediano al cronista internazionale. L'amico Hatef)
Ma purtroppo il tifo non è sempre quello dei grandi eventi. I simpatizzanti sono tanti, ma i supporter allo stadio scarseggiano e non va bene. I giovini se lo meritano un po' di sostegno, si allenano a lungo e duramente nel lungo inverno svedese.
Quest'anno, come l'anno scorso, è partita male e i nostri hanno a lungo navigato in cattive acque, ma poi con la grinta che li contraddistingue (famoso lo scontro con il Monteriva, squadra di oriundi turchi, finito LETTERALMENTE a mazzate) si sono pienamente ripresi e sono risaliti fino al quarto posto.
Ora sono reduci da un'ottima serie di quattro vittorie e un pareggio e aspettano i loro fan alla penultima partita della stagione, Domenica 3 ottobre alle 14.00, stadio di Åkeshov, (Åkeshovsvägen 43 BROMMA), poco fuori dal centro, linea verde della metropolitana.
Per cui, orsù, sosteniamoli. Le loro divise azzurre (o bianche), i loro sponsor Lavazza, San Pellegrino, ecc., non possono non fare scintillare una lacrima di nostalgia sulla pelle del nostro viso latino indurito dalle gelide raffiche del vento del nord.
Sul loro sito trovate tutte le informazioni, contattateli se volete saperne di più. Ogni anno si riapre il reclutamento, con allenamenti e provini (siete giusto giusto in tempo per la prossima stagione...), per cui se siete in zona per un po' e avete grinta e ardimento da vendere, potete giocarvi il posto in squadra con gli altri.
E anche io vorrei fare la mia parte, contribuendo d'ora in poi con qualche aggiornamento sulla loro epica lotta e qualche intervista da tramandare ai posteri.
Da Stoccolma è tutto, a voi la linea, studio.
E Forza Azzurri!
Forza Azzurri! :)
RispondiEliminap.s. ma che ci fa Turk di scrubs in squadra? :P
Ne avevo sentito parlare! Sabato secondo me è difficile, ma sarebbe divertente andarli a vedere qualche volta.
RispondiEliminaTop, "Turk" è un ragazzo italiano toscano, tra l'altro è una vita che non lo vedo :-)
fateglielo presente che, è proprio lui!!! :D
RispondiEliminaGrande post!
RispondiEliminaGrazie per divulgare le fantastiche gesta degli AC Azzurri!
volevo segnalarti un portale/blogg che parla di italia, anche se scritto in svedese: www.spazioitalia.se
se avete dei post in svedese mandatemeli pure che li pubblico
Allora, la partita è Domenica 3 Ottobre (Sabato 3 Ottobre non esiste), mi ero sbagliato. Ho già corretto il post.
RispondiEliminaGrazie Luca. Per ora io in Svedese sono molto scarsino, ma Giusi se la cava benino.. chissà !
A quanto pare c'è già qualcuno che dopo aver letto il post è interessato a provare per la squadra... Bene!