come bevi? o meglio, chi sei quando bevi?
la canzone mi piaceva e ho fatto un po' di ricerca sul web. le parole sono di carl michael bellman, poeta e compositore svedese fra i più significativi nel panorama scandinavo del '700, il cui primo traduttore fu nientemeno che hans christian andersen. il pezzo del video si intitola vila vid denna källa, (riposa a questa fonte, ndr), e mi ricorda tanto un canto tradizionale italiano che secoli fa suonavo a quattro mani con il maestro di pianoforte: parlava di un cervo in mezzo a un bosco, che si abbevera... ovviamente non sono più in grado né di suonare né di fare la così poco gratificante parte da contralto, ma pazienza. senz'altro, in comune i due componimenti hanno qualche elemento barocco e idillico. l'originalità di bellman - per il suo tempo, almeno - sta nell'aver cantato la stoccolma di allora, nonché la vita di prostitute e marinai, con tanto di taverne, risse e scene di sesso, senza tralasciare le ambientazioni bucoliche. su musiche popolari destinate a diventare parte integrante del patrimonio culturale svedese, molte delle sue composizioni sono intonate ancora oggi in occasioni formali o comunque di festa o commemorazione.
questo canto, che fa parte della raccolta "le epistole di fredman", narra di un orologiaio realmente esistito - il signor fredman, appunto - che invita la sua sposa, la bella ulla, a unirsi a lui nei brindisi: una colazione a base di vino rosso speziato (ecco che entra in gioco la pimpinella d'inizio canzone, per cui davide sorride sempre) e carne di beccaccia, nei pressi di una sorgente orlata di fiori di ogni specie e ninfe zelanti del proprio dovere. peccato che i brindisi di fredman siano un po' troppi e che a fine canto lo conducano alla morte. äntlig i detta gröna / stod ulla sista gången brud / den sist gången brud (infine, in mezzo a questo verde / ulla fu sposa per l'ultima volta / sposa per l'ultima volta).
immagino sia proprio per evitare questi eccessi e portare l'attenzione sui rischi dell'alcol che la canzone di bellman è stata scelta per la campagna che imperversa in tivù. scelta azzeccata direi, ancor più per come il tema brioso stride con il delirio riproposto in video.
l'iniziativa è dell'iq, consociata della systembolaget ab (la catena di negozi a gestione statale, unici venditori al dettaglio di bevande alcoliche in svezia). lo scopo dell'azienda stessa è promuovere un approccio intelligente al consumo di alcol, aumentato significativamente negli ultimi anni. secondo i dati dell'iq, nel 1996 il consumo annuo di alcol puro per svedese dai 15 anni in su era di 8,4 litri ; nel 2005, era salito a 10,2 litri. l'oms avrebbe statistiche diverse, che vedrebbero gli italiani più bevitori degli svedesi.
in realtà, credo che il vero problema sia come è ripartito questo consumo. se in italia si beve in media un bicchiere di vino a pasto, per esempio, e si registra una minore frequenza di abusi alcolici, qui si tende più che altro al cosidetto "binge drinking", la prassi del bere finalizzata alla sbronza.
chi conosce lo svedese, potrà rispondere alle domande del test suggerito dallo spot (su una scala da 1 a 10, io arrivo alla seconda tacca, con un dito di vinello rosso quasi tutte le sere e un superalcolico una volta al mese...).
bellman, fra l'altro dedito a bacco, non avrebbe potuto augurarsi un uso migliore dei suoi pezzi!
Update:
ecco il video di IQ precedente, di cui si è discusso nei commenti. Anche qui il contrasto tra la melodia e le immagini è molto interessante ed efficace...
la canzone mi piaceva e ho fatto un po' di ricerca sul web. le parole sono di carl michael bellman, poeta e compositore svedese fra i più significativi nel panorama scandinavo del '700, il cui primo traduttore fu nientemeno che hans christian andersen. il pezzo del video si intitola vila vid denna källa, (riposa a questa fonte, ndr), e mi ricorda tanto un canto tradizionale italiano che secoli fa suonavo a quattro mani con il maestro di pianoforte: parlava di un cervo in mezzo a un bosco, che si abbevera... ovviamente non sono più in grado né di suonare né di fare la così poco gratificante parte da contralto, ma pazienza. senz'altro, in comune i due componimenti hanno qualche elemento barocco e idillico. l'originalità di bellman - per il suo tempo, almeno - sta nell'aver cantato la stoccolma di allora, nonché la vita di prostitute e marinai, con tanto di taverne, risse e scene di sesso, senza tralasciare le ambientazioni bucoliche. su musiche popolari destinate a diventare parte integrante del patrimonio culturale svedese, molte delle sue composizioni sono intonate ancora oggi in occasioni formali o comunque di festa o commemorazione.
questo canto, che fa parte della raccolta "le epistole di fredman", narra di un orologiaio realmente esistito - il signor fredman, appunto - che invita la sua sposa, la bella ulla, a unirsi a lui nei brindisi: una colazione a base di vino rosso speziato (ecco che entra in gioco la pimpinella d'inizio canzone, per cui davide sorride sempre) e carne di beccaccia, nei pressi di una sorgente orlata di fiori di ogni specie e ninfe zelanti del proprio dovere. peccato che i brindisi di fredman siano un po' troppi e che a fine canto lo conducano alla morte. äntlig i detta gröna / stod ulla sista gången brud / den sist gången brud (infine, in mezzo a questo verde / ulla fu sposa per l'ultima volta / sposa per l'ultima volta).
immagino sia proprio per evitare questi eccessi e portare l'attenzione sui rischi dell'alcol che la canzone di bellman è stata scelta per la campagna che imperversa in tivù. scelta azzeccata direi, ancor più per come il tema brioso stride con il delirio riproposto in video.
l'iniziativa è dell'iq, consociata della systembolaget ab (la catena di negozi a gestione statale, unici venditori al dettaglio di bevande alcoliche in svezia). lo scopo dell'azienda stessa è promuovere un approccio intelligente al consumo di alcol, aumentato significativamente negli ultimi anni. secondo i dati dell'iq, nel 1996 il consumo annuo di alcol puro per svedese dai 15 anni in su era di 8,4 litri ; nel 2005, era salito a 10,2 litri. l'oms avrebbe statistiche diverse, che vedrebbero gli italiani più bevitori degli svedesi.
in realtà, credo che il vero problema sia come è ripartito questo consumo. se in italia si beve in media un bicchiere di vino a pasto, per esempio, e si registra una minore frequenza di abusi alcolici, qui si tende più che altro al cosidetto "binge drinking", la prassi del bere finalizzata alla sbronza.
chi conosce lo svedese, potrà rispondere alle domande del test suggerito dallo spot (su una scala da 1 a 10, io arrivo alla seconda tacca, con un dito di vinello rosso quasi tutte le sere e un superalcolico una volta al mese...).
bellman, fra l'altro dedito a bacco, non avrebbe potuto augurarsi un uso migliore dei suoi pezzi!
Update:
ecco il video di IQ precedente, di cui si è discusso nei commenti. Anche qui il contrasto tra la melodia e le immagini è molto interessante ed efficace...
Grazie dell'approfondimento! Anche a me piace molto la musica dello spot...ma tyvärr non capivo il testo.
RispondiEliminaCiao
Eleonora
Cara Giusi, ti sorprenderà scoprire che un po' ci conosciamo già....
RispondiEliminaSabato scorso purtroppo il mal di denti che mi tormenta da un po' ci ha impedito per un soffio di incontrarti alla festa di Davide.
Il 25 dovremmo esserci tutti e tre.
A presto dunque!
Intanto grazie della visita al mio blog e mi fa piacere che ti piacciano i miei lavori.
Ciao
Eleonora
Grande anche a me piace moltissimo questa canzone, che bello che la hai trovata : )
RispondiEliminaSull'alcool e gli svedesi cambiano discorso che é meglio eh ehehe
Che bel post, Giusi!
RispondiEliminaCapita anche a fagiolo :)
Mi ricordo un'altra pubblicità della IQ molto bella che davano questa primavera, non ne ho mai trovato il video su YouTube. Una pubblicità di quelle che da noi non andrebbero mai in onda!
esatto Mauro, me la ricordo anche io.. Quella che facevano a pugni a un matrimonio e altre cose del genere, vero?
RispondiEliminaIeri mentre il programma girava, ho passato una mezz'oretta in pubmed a vedere che si dice sul consumo di alcol. Alcuni dei dati letti su wikipedia non mi convincevano.
Molto interessante.
Molte statistiche sul consumo sono basate in realtà sulle vendite. Ergo:
1) Lussemburgo primo per l'enorme ammontare di alcol che vendono ai turisti
2) Consumo nei paesi con alti dazi fortemente sottostimato per l'acquisto che viene fatto all'estero, il nero, ecc ecc.
I trend degli ultimi anni (sempre sulle vendite) parlano di un leggero calo nei paesi nordici, di livelli costanti in quelli mediterranei e di un forte aumento nei paesi dell'est europa
Se si parte invece dagli anni '60, nel lungo periodo il consumo è fortemente diminuito nei paesi mediterranei ed è costante negli altri.
Per le malattie derivate da alcol:
cirrosi e altre malattie croniche molto più alte in paesi mediterranei, anche se in calo. Tutte le altre patologie (incluse le psicosi) in diminuzione ovunque, tranne che nei paesi nordici e nell'est europa.
Esistono studi anche sull'ubriachezza, nei suoi mille aspetti e implicazioni (dagli incidenti stradali ai rapporti sessuali). Tassi in calo ovunque, tranne che in Scandinavia e Paesi dell'est, dove sono in aumento.
La parità tra i sessi è raggiunta anche in questo settore nei paesi nordici, dove le differenze per genere sono bassissime, al contrario che nel resto del mondo, in particolare tra i molto giovani.
Come si poteva già supporre, in centro e soprattutto sud europa si beve in maniera più continuativa quotidianamente, ma tale fenomeno è in calo.
In Nord Europa, si beve più episodicamente e per ubriacarsi, e tale fenomeno è in aumento.
Ovviamente questo è un superconcentrato. Se a qualcuno interessano i rifermenti bibliografici ve li mando.
G suonavi il piano e cantavi da contralto? perché vengo a saperlo solo adesso? :-))))
RispondiEliminaL
Si, confermo.
RispondiEliminala cosa interessante é che se dici che ti bevi un bicchiere ogni giorno a pranzo ti considerano un alcolizzato, mentre se stai buono tutta la settimana e ti fai una bottiglia di vodka al sabato, ah ma allora va bene...
Una cosa interessante di quassú é che per molto tempo é stato difficile aprire un ristorante perché le licenze per la vendita di alcolici venivano rilasciate col contagocce: le autoritá temevano che la popolazione sarebbe diventata alcolista.
In realtá l'effetto é proprio l'opposto: chi va al ristorante difficilmente si sbronza, mentre é piú facile che, senza locali aperti, la gente si dia al faidate e si scoli birre e bottiglie in piazza o altrove, visto che il panorama dell'intrattenimento serale é carente.
Comunque ultimamente se ne sono accorti e le cose stanno cambiando.
La pubblicitá del matrimonio é bellissima!!! La trovassi...
RispondiEliminaAnzi l'ho trovata, sul mio blog : )
RispondiEliminaGrandissimo gatto, è proprio lei, ora la linko anche io...
RispondiElimina@ morgaine, hai proprio ragione, l'ho sperimentato di persona anche io. Una bicchiere di vino la domenica a pranzo al ristorante con la bistecca? Ubriacone! Ma la sera prima hanno vomitato l'anima e sono tornati a casa strisciando....
Per la cosa dei ristoranti, oltre a quello che dici, ho parlato con un paio di proprietari, e loro quando arrivano clienti già alticci dalla fase pre-serale (si ritrovano prima tra amici a casa di qualcuno a fare il pieno, in genere per risparmiare) sono terrorizzati. Se dopo cena la polizia ferma i loro clienti per una rissa, o altro, la prima cosa che chiede loro è dove hanno passato la serata, e la revoca della licenza di vendita alcolici è automatica e significa la probabile chiusura del locale.
"Rigidezze" Svedesi.
RispondiEliminadi questa cosa mi è già capitato di discuterne con un signore svedese di Goteborg che teneva un bel blog, in questo post.
Commentavamo un articolo di metro che ne parlava.
Quello che stò notando quì nella terronia partenopea, è che i ventenni\ventiduenni di oggi stanno perdendo la buona abitudine di bere un o due bicchieri a pasto, concedendosi poi un sabato di bagordi.
Il "devastamento" più che divertimento, si concentra tutto nel fine settimana.
Stà succedendo un pò come con il cibo.
Noi stiamo cominciando ad andare al mcdonald e gli americani cominciano ad apprezzare la bruschetta con un filo d'olio d'oliva.
ci stiamo un bel pò rincitrullendo direi.
A passo di gambero.
@Davide, agli Svedesi che ti tacciano di eccessivo consumo di alcol, digli di emanare giudizi con maggiore lagom :D
W il bicchiere di vino rosso a pasto!
p.s. la storia che si sbronzano prima di andare al ristorante per risparmiare, è assurda.
Il povero avventore che può fare? non accetta di farti entrare perchè hai bevuto a casa???
chi lo tutela a lui?
scusate, non sono visibili i link che ho inserito nel mio post.
RispondiEliminali riscrivo quì:
http://www.kinberg.net/stellan/?p=269
http://www.kinberg.net/stellan/wordpress/wp-content/uploads/vino.jpg