giovedì 26 febbraio 2009

Laser, conigli e principesse

Può succedere quando meno te l'aspetti di avere una settimana strana. Magari una settimanina che parte bella tranquilla e che poi all'improvviso svolta e si trasforma in un grammelot dadaista.

L'altro giorno Mauro mi fa: "Ci vieni al Laserdome?" Il laserdromo, a mio parere, è una di quelle cose decisamente anni '80, ma che al contrario delle giacche con le spallone e dei Duran Duran, non schiatta mai. Ci sarà un perché, mi sono chiesto.

Questa curiosità, unita al fatto che negli anni '80 ero troppo timido per fare qualsiasi cosa che comportasse un'aggregazione sociale anche minimerrima e perciò non l'avevo mai provato, mi ha spinto a rispondere: "Orpo!" nonostante fossi stanco morto stremato per motivi tuttora a me stesso ignoti.
Organizzazione Sandrino, che quando si tratta di aperitivi fancy o laserdromi non sbaglia mai. Ci troviamo a Rådsmangatan (beh, "troviamo" è una parola grossa. Quando ti dai appuntamento a Rådsmangatan devi mettere in conto un quarto d'ora al cellulare, con relativi: "Dove sei?" "Vicino al PressByran". "Anche io". "Ma non ti vedo". "Alza un braccio". "Fatto". "Ah, ti ho visto... 'spetta... No, non sei tu". "Sono quello con la sciarpa a striscie". "Non vedo ne sciarpe nè strisce". ecc. ecc.). Alla spicciolata si radunano 16 persone. Tra queste, 11 mi sono totalmente nuove. Ricordo che erano tutte persone simpatiche, ma non ricordo né il nome, né la nazionalità di nessuno, grossomodo metà fanciulle e metà fanciulli.




Abbiamo preso il locale tutto per noi e ci siamo divertiti un sacco. Io me la sono cavata abbastanza bene, arrivando nel primo round 8º su 16 e nel secondo 6º su 12, seguendo un'onorevolissima linea di tranquilla e sobria medietà che ben mi si confà, in puro stile lagom.
Sono stato massacrato da Sandrino. Sono stato inseguito come un pollo da una ragazza che zitta zitta quatta quatta tomo tomo cacchio cacchio mi sparava alle spalle, aspettava che tornassi attivo e mi risparava, e così via per minuti interi, mentre io ignaro combattevo con il nemico che mi stava di fronte. Ho rambescamente saltato da un riparo all'altro, svoltato velocemente angoli a pistola spianata, colpendo in fronte in un'occasione un'altra ragazza che continuava a ripetere poco furbescamente l'errore di sporgere dall'angolo prima con la testa poi con la pistola. Ho cavallerescamente chiesto scusa e alzato le braccia offrendomi alla giusta e meritata esecuzione.
Insomma divertente. Andateci vestiti leggeri, che si suda.
Per la cronaca, alla fine ha vinto proprio Mauro, notevolmente dotato di una midiciale miscela di maestria tattica e precisione di tiro. Che facesse sul serio lo abbiamo capito quando prima di entrare si è andato a cambiare in bagno ed è tornato tutto vestito di nero.

Tornando a casa mi sono fermato a comperare del sushi per Giusi e dei broccoli per i conigli. Ah, non ho ancora detto dei conigli? Si chiamano Luna e Gimli, vivono nel nostro soggiorno, all'interno di un recinto che occupa un quarto circa della stanza. Fanno tante palline di cacca, mangiano continuamente e, con grande disappunto di Giusi, non si lasciano prendere in mano per farsi accarezzare. In pratica li puoi solo guardare dormire e litigare. E pulirsi le orecchie con entrambe le zampine anteriori unite. Quello è molto divertente.
Ce li hanno portati qualche giorno fa Daniela e Andre, due nostri amici tedeschi che ci hanno chiesto di ospitarli per due settimane. A dire il vero noi ci aspettavamo una gabbietta di medie dimensioni e conigli relativamente proporzionati. Invece il tutto è arrivato in scala 4:1, con in più un sacco pieno di fieno e uno di segatura.
Luna in particolare non ha gradito il cambio di residenza e ha reagito inquieta provocando e combattendo il povero eunuco Gimli, nonché lanciando di tanto in tanto grida ventrali mai udite prima dagli stessi proprietari. Ora le cose sembrano essersi calmate, ma la prima notte è stato un incubo.
Alzarsi alle 3:30 per andare a rimproverare un coniglio che non sta zitto non ti fa sentire la persona più brillante dell'universo.

Da qui all'evento della settimana per alcuni e del mese per altri, il passo è breve.
L'evento: il fidanzato della principessa Victoria le ha chiesto di sposarlo. E lei ha risposto: "Ja, ja, ja". Virgolettato su tutti i giornali. Che c'entra coi conigli e il laserdromo? Ma come? Questa è schizofrenia narrativa pura, senza la necessità di un minimo sforzo immaginativo, visto che è tutto vero e concomitante.

L'erede al trono di Svezia Victoria. L'unica donna al mondo erede al trono.
Ah, strano come gli svedesi si ostinino a negare ciò
che a suo tempo fece scalpore e di cui sarebbe
educativo per molte ragazzine di questo paese parlare,
e cioè i suoi passati problemi di anoressia
e come ne è felicemente uscita.

Comunque, la principessa si sposerà. Quando non si sa, ma la cosa pare certa: si farà.
Victoria sarà la prima regina (nel senso di capo della monarchia, non di moglie del re) dopo tantissimo tempo (credevo la prima di sempre in Svezia, ma ieri sono stato smentito da un collega svedese, mah... Attendo ulteriori lumi dai lettori). In passato il titolo veniva trasmesso da padre a figlio maschio, e le figlie femmine non potevano essere eredi al trono. Ora, in virtù della tanto sbandierata parità svedese tra i sessi (e, dicono i maligni, anche grazie al fatto che Victoria è quella un pelo più sveglia tra i figli di re Gustav, che pare non brillino certo per intelligenza e carisma... ma, aggiungo io, questo non mi sembra sia mai storicamente stato un problema per nessuna casa regnante), la costituzione è stata modificata e Victoria sarà regina.
Che bello!
C'è la favola del Cenerentolo moderno, venuto a Stoccolma da un minuscolo paesino del centro-nord del paese, figlio di un impiegato ai servizi sociali e di una bancaria, prima personal trainer e poi proprietario di una palestra in città (oh, che volete! Queste sono le favole moderne, o così o niente!)
C'è anche l'anello (che anello regali all'erede al trono? Entri in gioielleria e dici: "Vorrei fare bella figura, ma non posso spendere più di tanto. Ho solo i soldi dell'ipoteca sulla palestra, in più posso aggiungere un corso di kick boxing in omaggio, che per un gioielliere al giorno d'oggi può tornare utile..."), sul quale si è scatenato il gossip di mille Alfonsi Signorini.
C'è un lungo fidanzamento, sei anni (o sette, boh), che alcuni dicevano dovesse durare per sempre, c'è l'opposizione dei tradizionalisti che non vedono di buon occhio il diluirsi della purezza metilenica del blu circolante per i regali vasi sanguigni, c'è tutta una sorta di eccitazione popolare, in cui tutto è frizzantemente proiettato verso il futuro.
C'è il primo ministro (credo, o comunque chi è preposto alla cosa, ora non ricordo, ma un signore dalla faccia seria, ho visto la foto...), che si dice contento e dà la sua benedizione, perché il giovine è un bravo ragazzo. Sì, perchè in Svezia, senza l'autorizzazione statale, l'erede al trono non si può sposare. Toh mo'.
C'è la domanda più attesa, che ha lasciato per ore trepidante l'intera popolazione. "Ma Victoria, anche tu hai sentito il 'click'?".
Questo perché il buon Gustavo, l'attuale re, nella sua giovinezza disse di essersi accorto che la futura regina brasilo-teutonica Silvia era "quella giusta" perché non appena la incontrò sentì un "click". I bravi giornalisti hanno aspettato trent'anni, ma ora sanno cosa chiedere.
Victoria ha molto diplomaticamente risposto che il loro amore è nato e cresciuto piano piano nel tempo, acquistando lentamente spessore, come un buon vino in barrique (la cosa del vino in barrique, Victoria non l'ha detta, l'ho messa io...), che il principe consorte Daniel, detto Bobo (Principe Bobo...che ridere!), è stato prima di tutto sempre il suo migliore amico... ecc. ecc. Toh mo'.


Il re Gustaf. Non sembra un po' Braccio di Ferro e un po' Capitan Findus?

Ce ne sarebbero ancora, di chicche simili, ma non voglio elevare ulteriormente i contenuti di questo blog, per cui la pianto qui.
Del resto devo sbrigarmi ad andare a comperare ancora broccoli per i conigli prima che i negozi chiudano. Orpo, come gli piacciono i broccoli! Tra loro e Giusi, che ogni tanto se ne frega un po' per pranzo, non sto dietro a comprarne...

Saluti,

D

martedì 10 febbraio 2009

en klump i halsen

un groppo in gola.

un paio di giorni fa, il mio caro amico mario di milano mi ha mandato un sms: è al karolinska che lavora davide? stasera rai tre manda in onda un servizio di "presa diretta" sulla scuola.

il termine di paragone, ancora una volta, è la svezia...

lunedì 9 febbraio 2009

obs! halt väglag

attenzione, strade scivolose!


il problema è il ghiaccio ricoperto di neve.
e non vi dico in discesa...




indovinate chi ha lasciato queste tracce scomposte sulla spruzzata bianca della scorsa notte!