la nostra casetta di campagna.
ecco, ora ci sentiamo un po' svedesi anche noi. sono bastate due notti in questo stuga in mezzo ai boschi.
gli stugor sono la quintessenza dell'estate svedese, o piuttosto della svezia stessa. piccoli, grandi, minuscoli, a cinque piani, in mezzo al bosco, in riva al lago... non importa. sono tutti graziosi, curati, e di legno verniciato di rosso falun con finiture rigorosamente bianche. d'accordo, esistono anche le casette color ocra, ma sono in netta minoranza.
il "nostro" si trova vicino a bollnäs, appartiene alla famiglia di sofia, un'amica svedese originaria del norrland, la regione più a settentrione del paese. è in mezzo agli alberi, adagiato su un prato muschioso, una gigantesca spugna verde imbevuta d'acqua su cui potrebbero tranquillamente zampettare i castori, ma anche alci, orsi bruni... eh, già. loro sono di casa, qui. e nel silenzio, quando imbrunisce appena, complici i cumulinembi di un temporale estivo che scorrazzano in cielo come pecore fantasma, non è difficile immaginarsi di potersi imbattere in uno di questi animali. la loro presenza si avverte, è palpabile. così come il senso di solitudine, quella dei grandi spazi, che ti costringe a osservare il mondo con la consapevolezza di essere una parte infinitesima del cosmo.
mi immagino come possa essere stato vivere qui cent'anni fa, d'inverno magari. casupole di legno sepolte dalla neve e sferzate dal vento, nel buio più assoluto. e ora capisco perché sia necessario festeggiare l'estate...
in ogni modo, non eravamo soli. le nostre due amiche amy e sofia stavano in uno stuga poco distante dal nostro, un po' più grande e con l'acqua corrente, insieme ai loro due animaletti: la gatta morris, elegante e riservata quanto basta, e la bassotta shystie, soprannominata "cane salsiccia" (indovinate chi le ha dato questo simpatico nomignolo).
inutile dire sono state al centro dell'attenzione per tutto il weekend (mangiate, passeggiate, chiacchierate),
soprattutto il cane salsiccia.
di lei abbiamo un intero reportage fotografico (prossimamente on line).
ecco un paio di scatti dei dintorni.
Bel post e belle foto.
RispondiEliminaottime per far schiattare di invidia chi vive in città a 40° afosi... :P
a me questa casetta fa venire in mente la casetta di Heidy o quella di Emil i Lönneberg un personaggio di Astrid Lindgren.
Bravi bravi. belli questi weekend!!!
E poi c'é il bagno all'aperto senza acqua ma con barile che si svuota solo alla fine dell'estate, gli insetti che ti distruggono, la mancanza di acqua corrente che ti devi lavare nel lago, il negozio piú vicino a dieci chilometri, niente da fare tutto il giorno se non dormire... va bene per due giorni per me, dopo si scappa!!!
RispondiEliminaBhe dai.
RispondiEliminaper noi che viviamo in città uno stacco di qualche giorno in un posto così è bello dai.
per le zanzare esistono i repellenti e le piastrine fumogene e per la mancanza di acqua corrente ed altre cose...per un paio di giorni ci si arrangia in un modo o nell'altro :)
L'acqua corrente c'era! Fredda come a Stoccolma d'inverno. Ma c'era. Gli insetti? Stranamente non ci hanno dato fastidio. E anche nello stuga più piccolo c'era una specie di zanzariera. Per un paio di giorni si può fare, già. E intorno c'è la foresta da vedere. I torrenti. Gli animali. Sì, sì. Lo rifarei subito. Ciao! :-) g
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